Verso l' econo,nia del neodualis,no 2-3% , e perfino l'esodo agricolo quasi si arresta. Per converso, il saldo delle partite correnti della bilancia dei pagamenti si capovolge; e, da un passivo di 450 miliardi del 1963, passa ad un attivo di oltre 400 e poi addirittura di 1.400 miliardi: segno questo palese della caduta della domanda interna. La seconda fase segna una blanda ripresa: gli investimenti nell'industria risalgono faticosamente la china, e finalmente nel 1969 toccano nuovamente i livelli raggiunti nel 1963; gli investimenti in abitazioni reagiscono con maggiore velocità, riguadagnando i livelli del 1963 già nel 1967, e continuano ad espandersi fino al 1969; il reddito nazionale riprende a crescere a ritmi più sostenuti (intorno al 6% annuo) e l'occupazione industriale, dopo tre anni di declino, riprende a crescere. Resta tuttavia cospicuo l'avanzo della bilancia cornn1erciale, a testimoniare di una costante sottoutilizzazione delle risorse interne, segno di una ripresa non adeguata alle possibilità produttive del sistema. Questa fase di blanda ripresa viene interrotta nel 1970. Quest'anno segna una nuova svolta all'ingiù. Gli investimenti in abitazioni cadono del 7,4 % , il tasso di accrescimento del reddito nazionale flette dal 5,9°/o al 4,9%, gli investimenti industriali crescono ancora nella prima parte dell'anno, ma successivamente declinano nel 1971 e 1972; analoga sorte subisce l'occupazione; il saldo attivo delle partite correnti, che tocca un livello minimo nel 1970 con 500 miliardi, sale di nuovo a 1.200 miliardi nel 1971, e (secondo le previsioni) si avvia a toccare i 1.700 nel 1972. L'economia del paese si trova così nuovamente immersa nell:1 depressione. La ripresa degli anni 1966-69 è stata soltanto temporanea e non tale da configurare in sé e per sé una autentica fase di espansione. La sostanza degli eventi indica che l'economia del paese, entrata in una fase di crisi nel 1963, non ne è mai veran1ente uscita. La depressione per la quale tanti studiosi ricercano un filo interpretativo non è dunque un evento transitorio, ma una lunga parentesi durata quasi un decennio. Le interpretazioni della lunga depressione sono diverse. Per sen1plicità, conviene schernatizzarle in due filoni distinti, anche se simili riduzioni fanno inevitabilmente torto alla complessità e all'articolazione che ogni versione presenta. · Il primo filone richiama l'attenziòne essenzialmente sui proble-- mi dell'inflazione. In sintesi, questa versione degli eventi sostiene che, di volta in volta, sono se1npre state crisi di inflazione quelle che hanno costretto le autorità monetarie a intervenire con n1anovre re15
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