Nord e Sud - anno XX - n. 157 - gennaio 1973

L'intelligenza artificiale e perfezionare, lui ci convive praticar.nente tutto il giorno, il Dr. Cordella è il costruttore del sensore, o riconoscitore tattile, chiamato familiarmente « il dito », che si può controllare con la voce. Dalle macchine pensanti passiamo al reparto della neurofisica, dove si fanno le colture in vitro dei tessuti nervosi e si sviluppano le varie tecniche per misurare l'attività: l'elettrofisiologia, l'olografia, l'interferometria e la spectrofluorimetria. Ne è direttore il biofisico prof. Aurisicchio. « Il nostro è un tipo di lavoro che fanno in pochi al mondo. Anzi, io faccio un lavoro che mi sono inventato». Ad Aurisicchio si deve uno dei più notevoli studi della biologia di questi ultimi anni, sul DNA, l'acido· desossiribonucleico, nel 1963-64. Allora era con Buzzati Traverso al LIGB (che aveva un anno e mezzo di vita), e la scoperta fu pubblicata nel 1964. « Abbiamo battuto sul tempo gli americani, allora, che pure ci lavoravano », dice il suo collaboratore Dott. Quagliarotti. Aurisicchio è riuscito per primo a trovare in forma pura al cento per cento una delle strutture del DNA, cioè ad isolare un elemento della cellula. Quagliarotti, caporeparto del gruppo colture in vitro, è un sindacalista: fa parte del direttivo napoletano del sindacato CISL-Ricerca, che ha avuto il suo primo congresso un paio di mesi fa. Laureato in fisica e cibernetica, prima di approdare ad Arco Felice è stato tre anni e mezzo al LIGB e due anni alla Bela University di Huston nel Texas, con il famoso prof. De Bakey. Il suo reparto ora sta cercando di trovare, fra l'altro, un sistema ottico che misuri l'attività nervosa senza danneggiarla. Questa è la ricerca essenziale, effettuata con tre metodi ottici differenti che mirano allo stesso scopo: interferometria, fluorimetria e olografia. La cultura in vitro, poi, è la coltivazione in vitro di cellule nervose per osservare come funzionano i ribosomi. Si prende un numero limitato di cellule nervose coltivate in vitro e si vede se l'attività nervosa ricostruita segua una certa logica : non sarà quella originale, ma si può cercare di capire il comportamento di una singola cellula e in quel modo si possono riformare determinate condizioni con una qualche logica, naturale semplificandola il più possibile. La Dott.ssa Taddei invece studia il comportamento degli animali, per cercare di capire qual'è il funzionamento, la morfologia del sistema nervoso e quali sono le risposte. Per esempio, attraverso il comportamento di un insetto in volo che si prepara ad atterrare si arriva a quel che avviene nel cervello, si riesce a dosare ques~o stimolo. Nelle microscopiche idre e polipi si studia come si comporta una rete nervosa primordiale. Ad esempio, si varia il ritmo della luce per vedere se si riescono a variare le loro reazioni. Dal comportamento generale degli animali si cerca il comportamento del cervello. La Dott.ssa Taddei fa la coltura in vitro 12--5

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