Nord e Sud - anno XX - n. 157 - gennaio 1973

L'intelligenza artificiale ripartire i ricercatori in sezioni corrispondenti alle grandi discipline, come l'elettronica o la biologia - cosa che avrebbe condotto quasi fatalmente alla formazione di compartilnenti stagno. Si è cercato, al contrario, di riunire su progetti adeguati, dei tecnici e dei ricercatori appartenenti a tutte queste diverse discipline in modo che la loro collaborazione andasse da sé. Praticamente il Laboratorio è diviso in cinque dipartimenti, in seno ai quali dei gruppi di lavoro studiano dei programmi particolari: neurofisica (dove si studia tanto l'attività elettrica quanto l'attività neurofisiologica della cellula nervosa); reti e modelli (dedicato essenzialmente allo studio teorico e sperimentale delle reti di neuroni); biocibernetica (investigazioni neuroanatomiche e neurofisiologiche delle strutture nervose di particolare interesse alla cibernetica); scienza dell'informazione (dove gli studi di logica 1natematica si avvicinano allo studio teorico dell'intelligenza artificiale) componenti dello stato solido (dove si cercano soprattutto di realizzare le giunzioni « neuroniche » mediante le tecniche della superconduttività). In parole povere, anzi poverissime e inadeguate, Caianiello ha dimostrato con1.e il funzionamento di una rete di neuroni può essere descritto da formule matematiche. Le equazioni neuroniche o equazioni di decisione descrivono degli stati di eccitazione che circolano in un solo senso da neurone a neurone ed interferiscono ogni volta che s'incontrano: ciò corrisponde di fatto al processo del pensiero. Non importerebbe neanche che una vera e propria macchina sia costruita o no. Un processo del pensiero si definisce in operazioni come una soluzione di equazioni neuroniche o con il movimento corrispondente della macchina. Si ignora ancora molto della struttura e delle giunzioni dei dieci miliardi di neuroni che ognuno di noi possiede, n1a nel Laboratorio di Cibernetica si studiano delle situazioni matematiche suscettibili di mettere in luce . certi fenomeni mentali, e allo stesso tempo mettere a punto delle macchine che, pur senza riprodurre il vero funzionamento cerebrale, siano in grado di mostrare dei fenomeni tipici del sistema nervoso ed essere pertanto di prezioso ausilio al neurofisiologo. Impossibile descrivere tutti i laboratori, o nominare tutti i ricercatori e i tecnici: la visita mi ha appassionato al punto che ho bivaccato due giorni nella Cibernetica. I laboratori non fanno una grinza: spaziosi e luminosi, ordinati e lustri. Coloro che vi lavorano danno l'impression~ di essere a proprio agio, felici di quello che fanno. I ricercatori sono assecondati da tecnici di alta qualità, consci ed orgogliosi dell'importanza del loro lavoro. Si vedono preparare vetrini davvero esemplari, e l'amore con cui ad •esempio il tecnico Cotugno appronta le colture in vitro e alleva idre e mosche per la dott.ssa Taddei è quasi commovente. 123

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