Claudia Vinciguerra loro lavori. Anche essere soltanto vicini non significa collaborare. Siamo già in periodo post-industriale; bisogna saltare l'elettricità e passare all'era atomica. Se ci sono cose che non funzionano ·si devono poter abolire; si deve creare qualcosa di estremamente flessibile, modificabile a seconda delle esigenze ». Quanto tempo ha questo Laboratorio di Cibernetica? Alla fine del 1968 era già in piena efficienza. All'estero è conosciuto semplicemente come « il laboratorio di Caianiello ». Ci sono parecchi stranieri, borsisti ed anche taluni scienziati di altissimo livello. « Potremmo estendere le nostre attività anche in can1po industriale », dice Caianiello, « se ciò ci venisse richiesto ·e ce ne dessero i mezzi ». Come tutti gli altri, anche questo Laboratorio (che dipende dal Comitato per la Fisica del CNR) è retto da un consiglio Scientifico eletto dal CNR che si riunisce tre volte all'anno; ha in più un comitato consultivo internazionale. Caianiello spera che la Cibernetica sia promossa al rango di Istituto - come l'Istituto dei Motori, pure del CNR, a Fuorigrotta. Anch'egli è del parere, come tutti ormai, che il CNR si stia risanando, il periodo critico è passato; « possiamo attenderci, anzi stiamo entrando in un periodo di serena produttività, se solo si avranno (come sembra ora lecito sperare) direttive politiche e amministrative coerenti e decise ». Il Laboratorio di Cibernetica in circa cinque anni di vita ha pubblicato 143 lavori, in massima parte sulle riviste internazionali più qualificate, in lingua inglese o russa (in Italia non ci sono riviste scientifiche specializzate in cibernetica). Il fondatore della cibernetica è stato Norbert Wiener. Il contributo dato a questa da Edoardo Caianiello è considerato il più importante dopo Wiener. La cibernetica è particolarmente affascinante ed avveniristica perché cerca con tutti i mezzi, dalla matematica alla biologia, di comprendere ed imitare il funzionamento del cervello, creare una macchina pensante, un'intelligenza artificiale. Il problema si può affrontare in due modi: analizzando il funzionamento dei neuroni, sia a l~vello individuale che a quello delle loro funzioni, per cercare di fabbricare, con dei circuiti elettrici, un tipo di rete simile; costruendo dei modelli che presentano una forma di comportamento analogo, nelle grandi linee, a quello dell'intero cervello. Il Laboratorio di Arco Felice esplora simultaneamente queste due strade disponendo di ricercatori appartenenti a tutte le discipline interessate; matematica, fisica biologia, informatica, ecc. Collaborazione flessibile: non si tratta, allo stato attuale delle conoscenze, di articolare i loro lavori in un programma unico, ma l'elettronico, ad esempio, beneficia delle osservazioni dell'anato~ mis1 a, o il fisiologo dei « montaggi » del cibernetico. Così si è evitato di 122
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