Claudia Vinciguerra sieme con Adriano Buzzati Traverso ed Alfonso Liquori, tra coloro che si fecero promotori, nel 1963, della concessione, per la prima volta in Italia, di un'area di ricerca a Napoli. Sono soddisfatto di questo laboratorio: se non succedono traumi siamo in grado di migliorarci da soli. La nostra produzione è molto nota all'estero, forse ancor più che in Italia, soprattutto in Giappone e in Russia, dove la cibernetica è considerata d'importanza primaria ». La Cibernetica occupa tre villini. La stanza del Direttore era in origine una veranda destinata a stenàitoio di panni, cui Caianiello è riuscito a dare uno chic personale e norLchalant - come è lui stesso del resto - con la grande lavagna piena di segni e cifre misteriosi circondata da fotografie e buone stampe e quadri, e tanti libri - non solo scientifici, perché i suoi interessi sono estremamente varii. Ed è giusto che sia così. Un uomo che si serve delle scienze esatte per scoprire e ricostruire i misteri del cervello umano non può non sapere anche di filosofia, di politica, di n1aterie umanistiche insomma. Mentre parla, ama ritrasi nelle sue equazioni incornprensibili ai « non addetti » come una chiocciola nel guscio sicuro: ma chiaramente finge di essere assente: nel levare e mettere gli occhiali come uno schermitore gioca col fioretto, non perde una battuta né una reazione dell'interlocutore. Con quell'aria candida, non sembra un'autorità internazionale qual'è: ha tenuto corsi a Londra, Ginevra, Princeton, Copenhagen, Madras, Tokyo, Marsiglia; è stato ospite più d'una volta dell'Accademia delle Scienze Sovietica presentando relazioni a Mosca e in altre città dell'URSS. A sentirlo chiacchierare (sì, anche lui « a rota libera », e sp~riamo non si offenda) si capisce subito che è un uomo libero il quale ha raggiunto l'attuale distacco con cui parla di uomini e cose attraverso un profondo travaglio jnteriore. Si parla dei mali e delle carenze della ricerca scientifica in Italia. « La situazione è tragica ma non è seria », dice « Noi abbiamo grossi mali: è colpa non del singolo ma di certe strutture che è difficilissimo modificare o togliersi di dosso. È la storiella del nuovo comandante che prende in consegna un aeroporto con tutti i servizi più alcuni cavalli, che nessuno sa dirgli a cosa servano. Dopo anni, durante i quali i cavalli hanno continuato a restare nell'aeroporto, arriva finalmente la risposta dalle superiori autorità: i cavalli sono addetti al trasporto del cibo che serve al loro nutrimento. In Italia tutto si crea, nulla si distrugge. Siccome nel corso della nostra storia siamo sempre stati sotto dominatori che miravano semplicemente ad estorcere i nostri beni, abbiamo sviluppato un sistema di resistenza passiva che serve ad ·assicurare la sopravvivenza. La nostra è una società di tipo chiuso per sopravvivere a 120
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