Michele Ributti il vostro programma? » Quintino Sella rispondeva « la scienza », quasi a significare che almeno dal punto di vista programmatico la nuova Italia aveva fatto le sue scelte: i valori della ragione_ e della scienza, quelli stessi bollati dal Sillabo, sostituivano la fede e l'obbedienza quali fondamenta dello Stato. Operando in questo senso, lo Stato iniziò ad incamerare i beni ecclesiastici, dispose per la soppressione delle facoltà teologiche nelle università, instaurò un rigido sistema di controllo nelle scuole cattoliche, stabilì l'obbligo del matrimonio civile, spingendosi, con il Cairoli, a chiedere che il catechismo fosse dichiarato « libro proibito » e ad affidare, con il ministro Baccelli, una cattedra al filosofo Ardigò ed un posto nel Consiglio Superiore dell'Istruzione al Carducci, colui che aveva maledetto il Papa nei suoi giambi 3. Così, in questo clima generale di « sovvertimento dei valori », è ben comprensibile che vedessero la luce dei progetti di legge per regolamentare lo scioglimento del matrimonio, per colpire il dogma dell'indissolubilità della famiglia, che costituiva il più formidabile baluardo della tradizione cattolica, almeno in Italia. Il primo progetto di divorzio del Regno, fu quello presentato da Salvatore Morelli, discusso alla Camera il 25 maggio 1878 4 • Esso prospettava quali cause dello sciogliomento del matrimonio: il tentato omicidio del coniuge, la condanna ai lavori forzati a vita, l'estren1a ed inguaribile prodigalità, l'infedeltà e, in assenza di figli, l'impotenza sopravvenuta ed insanabile e l'incompatibilità di carattere. Il progetto, che non andò oltre la « presa in considerazione » della Camera, riveste notevole importanza non so1o per l'estrema attualità dei casi previsti, ma anche, e soprattutto, come testimonianza storica del nuovo spirito che andava informando l'Italia 5 • Due anni dopo, ancora il Morelli, riuscì a fare arrivare alla Camera un nuovo progetto, costituito di un solo articolo, che ammetteva il divorzio limitatamente a due casi: condanna a vita ai lavori forzati e separazione personale completa per tre anni (prorogata a sei in presenza di figli). Sulla traccia del secondo progetto Morelli, il ministro guardasigilli Tommaso Villa, presentò nel 1881, un disegno di legge 6 che, mantenendo quali cause dello scioglimento la condanna a vita e la separazione, intro3 B. Croce, Storia d'Italia dal 1871 al 1915. Bari 1967, pagg. 65-66. 4 Atti parl. Dep. leg. XVIII sen. 1878-1880doc. 63. · 5 Solo pochi anni prima (1852), la Camera subalpina aveva respinto un progetto di divorzio dell'on. Boncompagni di Mombello che, pur essendo un liberale al di sopra di ogni sospetto, si era premurato di ribadire che per esso non veniva scosso il principio fondamentale dell'indissolubilità del matrimonio. 6 Atti pari. Dep. leg. XIV sen. 1881 doc. 159. 108
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==