Argo,nenti di competenza, che abbraccia alcuni dei comuni più progrediti della periferia sud-orientale di Napoli, risulta che le edicole della zona vendono ogni giorno 6.272 quotidiani ed ogni settimana 4.918 periodici « politiciculturali-informativi » e ben 5.537 copie del « Radiocorriere-TV » e di « Sorrisi e Canzoni-TV». Ed in taluni comuni del comprensorio le vendite di periodici radio-televisivi sono doppie rispetto a quelle dei settimanali di attualità 11 • Altre indagini dei Centri Servizi Culturali confermano questi dati: a Casoria « Sorrisi e Canzoni-TV » è di gran lunga il settimanale più venduto; a Caserta sì vendono 1.500 copie di periodici radio-televisivi contro 800 di settimanali di attualità e 2.700 copie di quotidiani. Dunque, la radio e la televisione avanti tutto. E con quello che è la nostra televisione allo stato attuale c'è poco da rallegrarsi. Perché il fenomeno, combinato a quello che abbiamo rilevato nelle pagine precedenti, significa il trionfo totale della non-informazione (o della disinformazione, che è la stessa cosa). Quando n1ai poi alla nostra televisione è venuto in mente, con il suo complesso di autocastrazione, di sviscerare i problemi del Sud, e dal di dentro? Non si conosce ente più centralista e monolitico, più restio a rivestire la funzione fondamentale, che gli comporterebbe, nel diffondere la piena consapevolezza delle autonomie regionali e delle « vie locali », da armonizzare e programmare d'intesa con gli organis1ni del potere centrale, alla soluzione dei problemi locali. Osservava giustamente il geografo francese Kayser, parlando del problema del sottosviluppo regionale, che questo è spesso difficile da risolvere anche perché difficile da capire. Nel senso che nei paesi meno evoluti la mancanza di un'organica struttura e di unrautentica tradizione urbana rende difficile alle masse percepi·re il livello intermedio tra la piccola unità locale, il paese, e lo Stato, che tutto, nella sua lontananza di grande Moloch, ingoia, digerisce e rigetta con l'apparato delle oligarchie dominanti. La cosa fondamentale in questi casi è far prendere coscienza anche alle masse della dimensione regionale, come strumento di democrazia e di corretta risoluzione funzionale dei problen1i del territorio. È questo che ha consentito a Lucio Gambi di osservare; in apertura della Storia d'Italia, che « in realtà il valore della regione è molto diverso fra l'area settentrionale e il resto d'Italia: a Nord la regione è in ter- · 11 Centro Servizi Culturali (Cassa del Mezzogiorno-ENAIP) di Torre del Greco, Situazione della pubblica lettura nel Comprensorio, Torre del Greco, Palomba, 1969, pp. 46 e 48. - Il comprensorio include: Boscoreale, Boscotrecase, Ercolano, Portici, San Giorgio a Cremano, Torre Annunziata, Torre del Greco. 105
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