Nord e Sud - anno XIX - n. 156 - dicembre 1972

Numeri e mobilità di classe di Simonetta Piccone Stella Il tema della disoccupazione e sottoccupazione qualificata ( quella cioè, dei diplomati e dei laureati) non va esaminato solo nella sua problematicità interna, ma anche come sintomo di un processo di mutamento sociale che è ancora da ricostruire. « Disoccupazione, sottoccupazione qualificata » è infatti un'espressione che nella sua settorialità sembra alludere ad un « intoppo » di carattere tecnico nell'ingranaggio sociale: non a caso questa definizione neutra, che si serve di un termine professionale, permette ai tecnici della politica scolastica di non riferirsi immediatamente alle modificazioni della struttura di classe sottostante e di proporre una serie di rimedi nominali. L'aggravarsi, un\ anno dopo l'altro, del problema, viceversa, ci sembra invalidare certe tesi ottimistiche sulla dinamica delle classi sociali italiane che di recente ,. sono state avanzate. Dire « disoccupazione dei laureati » infatti è come dire crisi di un vasto complesso di gruppi sociali che affrontano il nodo dell'occupazione attraverso la qualifica della laurea. I due punti su cui fanno perno le discussioni correnti sono la diminuita efficacia della scuola come strumento di promozione sociale e il declassamento o proletarizzazione dei ceti medi. Su tali punti le analisi dei teorici marxisti e quelle dei non marxisti (o di riformisti e radicali) si sviluppano come se avessero a oggetto gruppi sociali diversi tanto grande appare la distanza fra descrizioni di una stessa realtà. Nel primo contesto, cioè, si parla di declassamento ed emarginazione della piccola borghesia (ivi inclusi studenti e nuovi laureati), di deterioramento delle condizioni di vita fino a livelli simili a quelli degli strati proletari 1 ; nel secondo si sottolinea l'ingresso nel1e scuole superiori di strati sociali prima esclusi, il miglioramento del livello culturale, della struttura dei consumi e quindi delle aspirazioni delle classi subalterne. Ad un esame ravvicinato gli elementi dai quali trae origine la divat Cfr. A. Illuminati, C. Di Toro, Prima e dopo il Centrosinistra, ed. di Ideologie, 1970, pag. 279 e seg. . 95

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