Francesco Lucarelli alla svalutazione monetaria ci lascia perplessi, poiché la rev1s1one degli estimi catastali, potendo seguire l'aumento di valore dei redditi fondiari, può circoscrivere gli effetti della svalutazione· monetaria. In definitiva la nostra sensazione è che la sentenza in esame rappresenta un ulteriore episodio della lotta per la sopravvivenza da parte dei settori più conservatori del sistema. In questo senso i contenuti andavano circoscritti e non sopravvalutati - non è la prima volta, infatti, ~ che la Corte, a breve termine, muti orientamento - in quanto il legislatore non può accettare il punto di vista sociale di anteporre il reddito assenteista al lavoro in una società che propone per l'agricoltura modelli di attività imprenditoriale non necessariamente legati alla proprietà; anche nel quadro delle scelte macroeconomiche in cui si muove la Comunità Europea (non stupisce a riguardo il fatto che la stessa Confagricoltura abbia espresso il disappunto per la paventata esclusione degli affittuari imprenditori dai benefici della legge sull'equo canone). Il pericolo va probabilmente ricercato nella volontà politica di evilare che il disegno di trasfonnazione sociale della proprietà fondiaria, sostanzialmente tratteggiato nella legge del '71, possa dar luogo alla completa ristrutturazione legislativa in materia; ristrutturazione i cui elementi indicativi erano contrassegnati dalla valorizzazione del lavoro nelle attività agricole e nella individuazione del rapporto di lavoro come elemento prioritario al rapporto negoziale. La reazione negativa suscitata dal giudicato in numerosi settori dell'opinione pubblica ha, tuttavia, detern1inato una pausa di riflessione politica sull'argomento, rappresentata dalla legge dell'agosto 1972 che manteneva in via provvisoria i livelli dei canoni. Il progetto di legge sulle « Nuove norme per l'affitto di fondi rustici », in discussione al Parla111ento (collegato alla sentenza che ha dichiarato incostituzionale norme in materia di detern1inazione del canone) conferma equivoci politici e laceranti contraddizioni legislative nella determinazione delle funzioni economico-sociali del diritto di proprietà nella società moderna, generando dubbi sulla credibilità del sistema in . . . cui v1v1amo. L'analisi del progetto rivela, anzitutto, la spregiudicatezza della classe politica dominante disposta ad utilizzare la legislazione speciale, non come metodo di adeguamento della norma ai mutamenti sociali, né quale consapevole attenzione del politico a tecniche operative che pongono in luce nessi tra leggi economiche e mondo del diritto, ma quale strumento di controllo della tensione sociale; strumento il cui carattere congiunturale consenta di vanificare la concessione, nel momento in cui nuove vicende politiche rendano possibile la reazione. 88
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