Nord e Sud - anno XIX - n. 156 - dicembre 1972

Tullio D'Aponte Il trasporto del gas naturale in Europa Occidentale. - Se ai nostri giorni l'utilizzazione del gas naturale appare sufficientemente indipendente dalla geografia dei principali distretti di produzione, ciò si deve esclusivamente al progresso tecnologico nel trasporto del metano per gasline e con speciali navi capaci di mantenere una bassissima temperatura delle cisterne, tale da consentire il trasporto allo stato liquido. In un certo senso, il fatto che il gas si trasporti a grandi distanze, sia per via marittima che per condutture, rende per molti versi simili i traffici internazionali di metano a quelli di petrolio. Sarebbe molto difficile definire i rapporti in termini di produzione, commercio e utilizzazione di due fonti energetiche quali il gas naturale e il petrolio che nella storia dell'energia finiscono con l'assumere posizioni complementari, piuttosto che concorrenziali. Tuttavia, la geografia delle riserve mondiali di metano ripropone negli stessi termini il rapporto tra regioni sviluppate ed aree sottosviluppate nello sfruttamento e commercializzazione delle fonti energetiche primarie, proprio nel senso che la presenza di grandi distretti produttivi nelle regioni più arretrate del mondo rappresenta ancora un volta il principale fattore di sviluppo della commercializzazione internazionale del gas naturale. Infatti, l'intenso sfruttamento dei giacimenti di metano nelle regioni ad elevato livello d'industrializzazione, comportando il rischio di rapido esaurimento delle stesse riserve, provoca l'esigenza di approvvigionamenti dall'esterno, i quali, intanto sono possibili, in quanto le ricche riserve dei paesi sottosviluppati non riescono a trovare un consistente impiego in loco. Proprio per questi motivi, l'Europa occidentale, riuscendo soltanto in qualche caso a consentire configurazioni produttive che lasciano spazio alle esportazioni, finisce con l'indirizzarsi verso i maggiori mercati di approvvigionamento dei paesi in via di sviluppo, aprendosi ai traffici di metano provenienti dall'Africa settentrionale ed occidentale e dal Medio Oriente, ancora più che dall'Unione Sovietica. La stessa posizione geografica di questi paesi, in cui si concentrano le maggiori riserve mondiali di gas, infine, finisce coll'influenzare i modi di trasporto del metano verso i paesi consumatori che ricorrono alle importazioni a mezzo di gasline o di navi metaniere a seconda della convenienza economica comparata tra i due differenti modi di trasporto, oppure pongono in essere circuiti compositi in cui trovano integrazione i trasporti canalizzati con le vie marittime. Evidentemente, la scelta tra i due modi di trasporto è funzione di precisi fatti geografici e di situazioni determinate dalla comparazione dei costi. In linea generale non sembra che esistano particolari problemi tee76

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