Nord e Sud - anno XIX - n. 156 - dicembre 1972

Editoriale La domanda che bisogna porsi all'indo1nani del voto elettorale del 26 novembre è fino a che punto il risultato di queste elezioni amministrative, che hanno visto impegnati quasi quattro milioni di elettori, sia rappresentativo dello stato d'anùno del Paese a circa un anno dalla fine dei governi di centro-sinistra, e possa quindi fornire indicazioni valide su quello che s'arà lo svolgersi della vita politica nazionale nei prossimi anni. Senza dubbio sarebbe un errore valutare questo risultato in termini di rafforzamento di questo o quello schieramento: di rafforzamento del governo Andreotti, o della prospettiva di un nuovo centro-sinistra. Queste valutazioni non debbono certo scaturire dal risultato di una parziale consultazione amniinistrativa, nia da un serrato dibattito tra le forze politiche attorno ai contenuti per una ten1pestiva azione di governo che sia in grado di portare il Paese fuori dalla crisi. Fatta questa premessa, i risultati elettorali qualche indicazione la forniscono, e non si tratta di cosa da poco. Innanzitutto se si tiene conto del fatto che il settanta per cento circa degli elettori appartenevano a comuni del Mezzogiorno, e che del test elettorale faceva parte anche Trieste, tradizionale roccaforte dei neofascisti, la -flessione della destra nazionale nei confronti dei risultati delle ultime politiche, assume proporzioni ancor più rilevanti di quanto le cifre stesse non dicano. Al pari il risultato dei coniunisti: se è vero infatti che nelle elezioni amministrative tradizionalmente il PCI perde dei punti rispetto alle politiche, per ragioni che è qui inutile ripetere, è altresì vero che questa volta non figurava il PSIUP come non figurava il Manifesto e le altre liste minori della sinistra extraparlanientare, e di questo i comunisti non sono riusciti ad avvantaggiarsi. È evidente che se la maggior parte dei dirigenti del PSIUP sono passati al PCI, la n1aggior parte della base elettorale di questo partito è rientrata nel PSI. La DC ha perso qualcosa di cui si sono avvantaggiati i partiti della sinistra democratica, n1a sostanzialmente le sue perdite sono irrisorie per cui sbaglierebbero coloro che da questa diminuzione volessero ricavarne un'indicazione di indebolimento del governo di centro. Coloro che vogliono vedere nel risultato elettorale la sconfitta del governo Andreotti trovano maggior appiglio nel deludente risultato del Partito Liberale. I libe_ralinon sono riusciti ad andare più in là del 2,7 3

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