Nord e Sud - anno XIX - n. 156 - dicembre 1972

Fabio Narcisi mente, né di fotografarne la diversa intensità lungo gli oltre 7.000 km. delle coste italiane, né tanto meno di calcolare con esattezza la tipologia e l'origine dei fattori contaminanti. Di fronte a questo rebus debbono essersi trovati i professori Barletta e Marchetti, una volta verificata la scarsa attendibilità della bibliografia scientifica e la completa mancanza di altre fonti di informazione. E proprio l'impossibilità di giungere attraverso questi dati ad ottenere qualcosa di scientificamente valido, deve averli indotti a tentare una via diversa: quella di uno studio indiretto della situazione sulla base della stima teorica dei carichi inquinanti potenziali. Per dare una base scientifica a tale procedimento i due autori hanno dovuto compiere uno sforzo non indifferente. Conviene seguirli in questa loro fatica non solo per i risultati ottenuti, che come vedremo sono di estremo interesse, ma anche per renderci conto delle difficili condizioni in cui nel nostro Paese sono spesso costretti ad operare i ricercatori. Barletta e Marchetti hanno cominciato con l'individuare le potenziali fonti di inquinamento nella popolazione residente, nel turismo, nel traffico marittimo (inteso come viaggiatori sbarcati ed imbarcati) e nell'industria. Ma qui si ponevano numerosi problemi. Innanzi tutto a quali dati riferirsi? Come rendere omogenee e quindi confrontabili e sommabili tra loro queste quattro fonti di contaminazione? E quale misura scegliere per dare una consistenza quantitativa all'inquinamento delle coste italiane? Semplice si presentava il calcolo della popolazione residente, per la quale i due ricercatori si sono rifatti ai dati ISTAT aggiornati al 1967. Da essi risultava che gli abitanti residenti nei 664 comuni costieri italiani erano 16.161.426. Per il movimento turistico il dato dal quale si è partiti è stato quello delle presenze turistiche (relative ai 213 comuni interessati) che nel 1967 sono state 47.224.713. Non si poteva però stabilire un'equivalenza diretta tra « abitanti » e « presenze turistiche » dato che quest'ultime fluttuano durante l'anno in maniera sensibile, concentrandosi in estate con una punta massima in agosto. Si è fatto così riferimento al valore medio annuo corredando il dato con gli « scostamenti » mensili. Passando al traffico marittimo sono stati presi in considerazione i dati ISTAT riguardanti il numero dei passeggeri sbarcati ed imbarcati durante il 1967, nei 187 porti marittimi od approdi autorizzati. Si è così accertato un movimento di 17.295.241 viaggiatori, dei quali 8.680.528 sbarcati e 8.614.713 imbarcati. Per la trasformazione in unità « abi64

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