Argomenti di scarichi cloacali, è indubbiamente consistente 5 , si sa poco o nulla. Nasce quasi il sospetto di trovarci di fronte ad una sorta di pregiudizio igienistico per cui la difesa delle acque costiere finisce col ridursi ad una questione direttamente riguardante i nostri intestini, quasi prescindendo dal ben più importante equilibrio ecologico dell'ambiente, un ambiente in cui l'uomo è totalmente inserito e senza del quale non potrebbe in alcun modo sopravvivere 6 • 4. Parlando dell'inquinamento metabolico abbiamo anche esaurito tutto H capitolo concernente l'attività di rilevazione degli enti territoriali competenti (Uffici di Igiene, laboratori provinciali ed altri simili), che infatti in materia non ci forniscono altri elementi conoscitivi. Una sorte non n1igliore ci tocca con le ricerche effettuate da Istituti universitari, enti pubblici o privati, ecc. Ma su questo punto conviene soffermarsi con un po' di attenzione anche per avere un'idea più precisa di come finora nel campo degli inquinamenti costieri si sia proceduto a tentoni, con non poca superficialità e soprattutto senza alcun indirizzo di fondo. Un'approfondita analisi della bibliografia scientifica esistente sull'argomento è stata compiuta dai professori Giorgio Barletta e Roberto Marchetti dell'Istituto di Ricerca sulle Acque del Consiglio Nazionale delle Ricerche, come parte introduttiva ad un loro recente ed importante studio 7 sul quale torneremo ampiamente in seguito. I due scienziati del CNR dopo un paziente esame delle ricerche effettuate in Italia dal 1930 al 1970 hanno accertato che di esse solo 62 presentavano elementi di validità tali da renderle in qualche modo utilizzabili. Sei erano state effettuate tra il 1930 e il 1950; 11 nel decennio successivo e 45 tra il 1960 e il 1970. Ma le sorprese non finiscono qui. s Ogni anno in Italia vengono consumate 597 mila tonnellate di detersivi e oltre 200 mila di saponi, con un consumo pro-capite di oltre 11 Kg. Un massa notevole di queste sostanze inquinanti finisce indubbiamente negli scarichi cloacali, ma di esse, dato l'attuale tipo di rilevazioni, non si ha nessuna traccia. 6 C'è anche da osservare che i laboratori provinciali di Igiene e Profilassi, mostrano una certa difficoltà ad uscire da un'ottica igienistica che deriva loro dall'essersi sempre occupati di acqua dal punto di vista della potabilità, per la quale la presenza dei coli, di virus, di ammoniaca ecc. costituiva la preoccupazione di fondo. Tale ottica sembra sia rimasta immutata pur con l'esplodere del problema degli inquinamenti. Ci è stato riferito, ad esempio, cl;le tuttora le stesse schede su cui sono riportati i dati relativi alla potabilità dell'acqua, vengono frequentemente utilizzate per le rilevazioni dell'acqua da un punto di vista dell'inquinamento, per la difesa della fauna marina, della balneazione, ecc. 7 GIORGIO BARLETTA, ROBERTO MARCHETTI, L'inquinamento delle acque costiere italiane. Stima del carico inquinante e possibilità di verifica su base bibliografica, Roma 1971. 61
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