Fabio Narcisi perlomeno incompleta informazione da cui essa viene raggiunta attraverso la stampa, specie quotidiana 3 • Capita piuttosto frequentemente di leggere - in particolare sulle cronache cittadine, ma non soltanto su queste - che la situazione dell'inquinamento di una certa spiaggia o di un certo litorale sia rassicurante, come dimostrerebbero gli esami dei Laboratori provinciali di Igiene e Profilassi, mentre per altri, il grado di inquinamento - sempre sulla base di tali esami - presenterebbe indici preoccupanti, tanto da consigliare la chiusura degli stabilimenti balneari in essi ricadenti. Di cosa si tratta esattamente lo comprendono in pochi: coloro che sono già a conoscenza del problema o forse chi, sulla base di qualche reminiscenza scolastica di biologia, sentendo parlare di « coli » 4 si rende conto che il tipo di inquinamento preso in esame è soltanto quello metabolico. Ma il più vasto pubblico dei lettori non può essere in grado di discernere e ritiene che la valutazione riguardi l'inquinamento tout court e cioè globalmente inteso (salvo poi a sentirsi beffato quando uscendo dall'acqua si ritrova nei piedi i neri residui degli idrocarburi). È opportuno dunque ricordare che la rilevazione dell'inquinamento microbiologico - strettamente collegato agli scarichi fognari di cui è una delle componenti e prescelto anche per la maggiore semplicità che presenta nelle analisi di laboratorio - ha valore esclusivamente per le fasce costiere che ricadono su grandi città o, per la stagione estiva, su grossi centri balneari. In tali litorali il rilevante numero di abitanti residenti può effettivamente alzare, specie se c'è carenza di impianti di depurazione, l'indice di inquinamento microbico che spesso è causa di alcune malattie infettive (epatiti, tifo, dermatitì, ecc.). Si può anzi dire che è stato proprio questo ben conosciuto legame di causa-effetto esistente tra contaminazione metabolica e malattie infettive a consigliare il tipo di rilevazioni cui si è fatto cenno. Per tutti gli altri contaminanti di cui non sono ancora noti esattamente gli effetti negativi sulla salute dell'uomo, ma la cui presenza anche solo a livello 3 La responsabilità di questa situazione è naturalmente da individuare più a monte, in chi trasmette alla stampa queste notizie (soprattutto Uffici Provinciali di Igiene e Assessorati alla Sanità), dimenticando di indicarne la reale portata. Occorre d'altro canto osservare che sarebbe auspicabile un uso più critico di tali notizie da parte della stessa stampa. 4 In base ad una circolare del Ministro della Sanità (giugno 1971) gli Uffici Provinciali di Igiene debbono effettuare una serie di prelievi nelle acque costiere per misurarne con appositi esami batteriologici, l'inquinamento microbico. Questo può essere determinato facendo riferimento al numero di coli esistenti in una determinata quantità di acqua marina. La circolare ministeriale indica in 100 coli per 100 cc. il limite al di sopra del quale si configura una situazione di pericolosità. 60
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