La strategia del riavvicinamento I-Ionolulu, fra Nixon e Tanaka, le prospettive di un'« alleanza » del genere siano state considerate (a tale proposito anche la faccenda del metano russo può essere indicativa) - potrebbe precludere, almeno in una certa misura, tali 1nercati ad altri concorrenti. Se proviamo un po' a considerare i vantaggi che gli Stati Uniti ed il Giappone potrebbero trarre da un accordo di questo tipo - tacito o espresso, sancito in documenti ufficiali o frutto solo di una concordanza stabilita verbalmente - giungiamo a conclusioni sconcertanti. Negli ultimi tempi, il Giappone si è lanciato in una campagna di acquisti su tutti i mercati, i cui fini non appaiono del tutto chiari. Si tratta solo di una manovra tendente a riequilibrare la bilancia commerciale e quindi la bilancia dei pagamenti il cui attivo è tale da apparire addirittura pericoloso per le tensioni inflazionistiche che può generare? O di una manovra concordata con1e sostegno indiretto del dollaro? O, ancora, di una mossa che prelude ad una successiva espansione delle esportazioni? È difficile rispondere a queste domande. Se, però, le recenti mosse commerciali giapponesi vengono collegate all'avvicinamento con la Cina, ai recenti accordi con l'URSS ed alle nuove relazioni stabilite con Washington, si rafforza l'impressione - per ora, almeno, solo di impressione si può parlare - che tutto ciò faccia parte di un unico disegno ad ampio respiro, nel quadro del quale un'« alleanza» Washington-Tokio sul tipo di quella ipotizzata non appare impossibile. I vantaggi per il Giappone sono evidenti. E sono evidenti anche i vantaggi che potrebbero trarne gli Sta ti Uni ti. Questi ultimi, infatti, sempre ragionando in termini « intercontinentali», potrebbero coordinare una manovra di questo tipo - basata anche sulla concessione « collegata» di crediti nipponici ed americani alla Cina ed all'URSS - con il nuovo modus vivendi che hanno stabilito con l'Unione Sovietica e con l'alleggerimento dei loro impegni politico-militari in Asia, sfruttando tutti questi fattori per ristabilire l'equilibrio della loro bilancia dei pagamenti, per conferire un nuovo slancio al loro poderoso sistema produttivo, per accrescere la loro penetrazione commerciale in tutto il mondo e, last but not least per rendere ancora più preponderante il peso politico che già hanno in campo in-:- ternazionale. In questo senso, la nuova « tripolarità » politico-economica Stati Uniti-Giappone-Cina, che si sta stabilendo in Asia, e la nuova « tripolarità » economica Stati Uniti-Giappone-URSS, della quale pure si stanno 51
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