Nord e Sud - anno XIX - n. 156 - dicembre 1972

La strategia del riavvicinamento nano. Ma possiamo essere certi che essi subiscono, e senza dubbio in modo determinante, l'influenza degli eventi internazionali: i successi o gli insuccessi in politica estera, con i loro possibili contraccolpi sia di ordine militare che di ordine economico, condizionano certamente, in misura non accertabile ma comunque rilevante, i rapporti fra le forze che operano al vertice del Partito, dello Stato, delle Forze Armate e degli ambienti economici dell'URSS. Ed è ovvio che, fra i rapporti internazionali, quelli con gli Stati Uniti sono di gran lunga i più importanti. Gli effetti di tali rapporti possono avere per i capi sovietici conseguenze di ordine « personale » molto importanti. Soprattutto considerando che la struttura politico-costituzionale dell'URSS li espone, molto più di quanto avviene ai capi di altri paesi, ai contraccolpi da eventi che possono alterare gli equilibri sui quali si regge il loro potere. Questi fattori spiegano ampiamente - oltre ad alcune prese di posizione della stampa sovietica contro McGovern pri1na delle elezioni americane - la condotta dell'URSS in questo periodo. L'Unione Sovietica ha trovato recentemente un nuovo 111.odusvivendi con gli Stati Uniti: un modus vivendi realistico, derivato dall'obiettiva valutazione dei rischi insiti in un contrasto troppo accanito, e basato sulla ricerca di punti d'incontro che, senza imporre sacrifici « ideologici », consentano di accrescere i vantaggi di una collaborazione utile ad entrambi i colossi della politica mondiale. Appunto in questo quadro, il « vertice » di maggio ha rappresentato l'avvio di un nuovo corso nelle relazioni USA-URSS, che certo i capi sovietici non vogliono vedere compromesso. Com'è provato dal fatto che essi hanno praticamente assecondato più d'una delle recenti mosse americane. Ed anche dai recentissimi accordi conclusi con gli Stati Uniti - sempre sulla scia del famoso « vertice » di maggio - per forniture di grano, per l'incremento degli scambi commerciali e per la siste1nazione dell'annosa questione dei debiti di guerra. Non è escluso che, in questo quadro, gli scambi commerciali possano aiutare i russi a superare molte strozzature del loro sistema. E che, da un altro lato, possano conferire una nuova spinta ell'economia americana. Appare evidente, dagli elementi cui si è fatto cenno, che è in atto un processo di riassestamento dei rapporti russo-americani, fra i cut obiettivi, soprattutto fra quelli non espres~i pubblicamente, c'è con ogni probabilità anche quello di precedere, su talune posizioni di grande importanza, alcuni possibili nuovi interlocutori. Questa, però, non è che una delle facce di un prisma che di facce ne ha parecchie. In realtà, le due superpotenze hanno interessi comuni ed interessi opposti: fra i 47

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