Nord e Sud - anno XIX - n. 156 - dicembre 1972

Francesco Compagna penso, si è detto, di una scelta meridionalistica che era tuttavia conveniente ed obbligata. Così sarebbero stati dirottati a favore delle partecipazioni statali mezzi di finanziamento forse destinabili più utilmente ad altri tipi di attività industriale, a più alta intensità di occupazione, che avrebbero potuto concorrere a formare il cosiddetto tessuto connettivo dell'industrializzazione, utilmente integrando l'ùnpegno delle partecipazioni statali e contribuendo a renderlo più efficace e più produttivo di effetti moltiplicatori. Può darsi che un discorso del genere abbia qualche fondamento; e comunque la sua portata critica deve essere verificata, per accertare fino a che punto gli incentivi hanno tenuto e devono tener conto dei dazi di una volta, che consentirono l'industrializzazione dell'Italia nord-occidentale. Non si cada però nella più o meno qualunquistica polemica delle cattedrali nel deserto, a proposito delle quali condivido il giudizio di Saraceno: che al riparo di questa immagine non si può sottintendere che fosse preferibile costruire gli impianti in questione nell'Italia centro-settentrionale, e che comunque tali in1pianti dì base hanno anche la funzione di infrastrutture dell'industrializazzione. Mi preme ad ogni rnodo sottolineare l'esigenza di ripensare la politica delle incentivazioni, onde non abbia a risolversi in una politica di sussidi, nel senso che il dottor Ruffolo ha dato a questa espressione, quando ci ha detto di quello che è avvenuto per gli impianti della chimica di base. Onorevoli colleghi, a voi i numeri, se vi aggradano; ve ne sono molti nella relazione programmatica e nelle relazioni che accompagnano i bilanci degli Enti di gestione. Non ve n'è uno ne~la mia relazione. Questo è il suo vizio, ma forse anche il suo pregio; a co111penso di altre lacune che mi si potrebbero addebitare. Senza presunzione io mi sono proposto soltanto di presentarvi una relazione che possa concorrere a portare avanti quel discorso sul rnetodo che la nostra Con1missione ha già dimostrato di voler avviare costruttivamente e che ha la sua pietra di paragone nella ricerca della connessione fra la scelta delle priorità e la verifica delle compatibilità. FRANCESCO COMPAGNA 30

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