Francesco Co,npagna cidere sulle cause di squilibri sen1.pre più gravi. Tali cause sono infatti tutte riconducibili allo squilibrio degli squilibri - per così dire -, che è appunto quello fra le due Italie, a nord e a sud della linea RomaPescara. E non complichian10 questo discorso introducendovi una « terza Italia», che ha certan1.ente i suoi problemi di ulteriore sviluppo, ma della quale credo che sarebbe facile dimostrare quanto sia più simile in tutti i suoi connotati all'Italia settentrionale qual era negli anni '50, di quanto non sia simile all'Italia meridionale qual è ancora oggi; quanto sia più diversa, in meglio, rispetto a quest'ultima di quanto non sia diversa, in peggio, rispetto a quella. Il riferimento allo squilibrio fra le due I talie con1e quello dal quale derivano tutti gli altri va tenuto presente anche in considerazione dell'impegno che si chiede alle partecipazioni statali di supplire alle carenze e alle tanto lamentate lentezze della pubblica a1nministrazione, e perciò di predisporre congrui progra111rni di intervento per le infrastrutture e l'edilizia sociale. A questo proposito devo ricordare che le ultùne « considerazioni » del Governatore della Banca d'Italia hanno destato qualche preoccupazione di cui si è fatto, tra gli altri, interprete il professor Sylos' Labini. Le « considerazioni » del Governatore, infatti, per la parte che si riferiva alle iJnprese a partecipazione statale, prescindevano dall'esigenza di assegnare a queste ùnprese una funzione di spinta ai fini dell'industrializzazione del Mezzogiorno, se addirittura non sen1.bravano suggerire un dirottamento dell'ilnpegno di tali ùnprese dagli interventi meridionalistici nei settori n1anif atturieri, acl alto sviluppo. di occupazione e a tecnologia intennedia o avanzata, ad interventi nei « servizi di carattere infrastrutturale ». Ma gli interventi nei servi i a carattere infrastrutturale potrebbero essere prevalente111ente orientati alle finalità di alleggerire contingente1nente la tensione che la saturazione clei servizi e delle infrastrutture ha provocato nelle aree n1.etropolitane del nord, congestionate da un'in1.migrazione che non sarebbe possibile intercettare e che quindi potrebbe continuare, e perfino aumentare, anche senza i richiami di nuove Rivalte, se l'industrializzazione nel sud non dovesse progredire più rapidamente di quanto finora non abbia progredito. Il rischio è che le infrastrutture cosidette di accon1pagnamento e di inseguimento dello sviluppo urbano - è una tenninologia presa in prestito_ dai geografi francesi - prevalgano e si ùnpongano con1.e priorità di fatto rispetto alle infrastrutture di trascinan1ento dello sviluppo civile; e che grazie a quelle infrastrutture di accompagna1nento si allentino talune tensioni che poi sono destinate a riprodursi esasperatamente per il ritardo imposto a queste infrastrutture di trascinamento, e quindi 26
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