Mario Pacelli ziamenti nel bilancio dello Stato è assurdo: occorre quindi creare un sistema di incentivi, nel più generale quadro dell'utilizzazione programmata di tutte le risorse disponibili, affinché il capitale privato e quello degli enti pubblici sia investito nel settore. I mezzi per realizzare tale obiettivo non mancano certamente: la garanzia dello Stato del capitale investito, e di un determinato reddito, potrebbe essere uno di questi. Altri strumenti attengono ai vincoli di utilizzazione delle riserve degli enti previdenziali ed assicurativi, al reimpiego dei capitali derivanti da alienazioni di immobili, ecc. Si tratta, in sostanza, di assun1ere scelte politiche circa l'utilizzazione delle risorse disponibili e le relative - ed effettive - proprietà. Grave errore sarebbe invece quello di riattivare i vecchi sistemi di intervento che darebbero probabilmente positivi effetti immediati per quanto riguarda la ripresa dell'attività edilizia, oggi in forte crisi, ma che ben presto riprodurrebbero, ad un grado più elevato, i precedenti squilibri. La legge n. 865 ha costituito, come si diceva, l'occasione per affermare taluni principi di ordjne generale circa la politica dell'abitazione. La necessaria autocritica che si impone su taluni contenuti della legge stessa non comporta un quasi automatico abbandono di quei principi, a meno di non volere ad essi sostituirne altri completamente diversi, espressione di un diverso indirizzo politico. Qualora tale sia la strada che si vuol percorr re occorre però eliminare al più presto ogni equivoco ed indicare chiaramente i fini che si vogliono raggiungere ed assumerne le conseguenti responsabilità politiche: « democrazia » significa anche questo. MARIO PACELLI 20
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