Luci ed ombre della « riforma per la casa » conto che il nuovo sistema che si andava ad introdurre, fondato sul metodo della programmazione degli interventi, richiedeva ben più complesse e tecnicizzate strutture. Una volta stabilito nella legge che ogni intervento, per poter essere attuato, doveva inserirsi in un ben preciso contesto programmatorio, si tralasciava di creare una qualsiasi struttura permanente di progran1mazione nel settore, forse come reazione, non invero immotivata, ai più di cento enti pubblici fino a quel momento esistenti che esplicavano la loro azione nel settore dell'edilizia residenziale. Il punto focale della discussione fu però costituito dal regime dei suoli urbani e delìe abitazioni realizzate con il concorso o contributo dello Stato e dai criteri per la determinazione dell'indennità di espropriazione. Il compromesso raggiunto a tale proposito ha certamente una sua intrinseca validità: estensione del regime pubblicistico dei -suoli urbani, cessione del solo diritto di superficie -- e non della proprietà - delle aree espropriate ed urbanizzate per la costruzione di alloggi economici e popolari, in tr,oduzione di vincoli alla disponibilità di tali alloggi, corresponsione ai proprietari delle aree espropriate di un indennizzo parziahnente depurato dalla rendita urbana costituiscono i punti più qualificanti di una legge che voleva essere soprattutto una legge di riforn1a e quindi, come tale, innovativa rispetto alla situazione preesistent~. Sono contenuti, questi, cui può essere attribuito un significato eversivo della proprietà privata solo quando si parta dal presupposto di una sua assoluta intangibilità, tesi questa invero difficile a sostenersi in un sistema istituzionale quale quello italiano, laddove la Costituzione, all'articolo 42, secondo comma, demanda alla legge di assicurare la funzione sociale della proprietà privata e di renderla accessibile a tutti. La legge n. 865 è, sotto qaesto profilo, la espressione di una politica riformistica avanzata, che rientra nella strategia propria di un Governo e di una maggioranza parlamentare di centro-sinistra. Le difficoltà che incontra la sua applicazione non potrebbero quindi essere ricondotte ad un preteso contrasto tra il suo conte:. nuto ed i principi su cui è fondato tutto il sistema: esse derivano bensì dalla struttura stessa della legge, dalla complessità delle soluzioni in essa accolte e da una loro illuministica « coloritura ». È certo, ad esempio, che le vicende che caratterizzarono la discussione della legge in Parlamento non esplicarono effetti posi17
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