Nord e Sud - anno XIX - n. 156 - dicembre 1972

Il capitale americano in Italia, l'<<Avanti! » e « l'Unità » espressione, più realisti del re. Ecco infatti con1e vi si conclude il trafiletto intitolato Un dispiacere ai comunisti :;i.: (< Certo che questa politica di Trockij al lume dell'« Unità » diventa politica di asservimento del proletariato russo ed europeo al capitalismo americano ». Ma forse l'errore era proprio qui, nell'usare cioè le parole di Trockij unicamente per fare una facile battuta contro quelli che essi chiamavano « i salariati di Zinov'ef ». Un'analisi pìù approfondita della posizione di Trockij avrebbe condotto ad un ulteriore sviluppo il dibattito sull'intervento del capitale in Europa. Infatti l'opuscolo citato dalla « Neue Freie Presse » non si spiega se non ricorrendo alla posizione generale assunta da Trockij nei riguardi dell'economia russa e dei suoi collegamenti con il mercato mondiale, posizione che sostiene soprattutto la necessità dell'industrializzazione accelerata del suo paese. Si tenga conto che Trockij era considerato da tutti, Lenin compreso, un arnministratore e, proprio in quanto tale, nel XII congresso del Partito Comunista sovietico, tenutosi nel 1923, non solo aveva posto l'imperativo dell'industrializzazione pianificata, ma aveva anche fornito i necessari suggerimenti per risolvere in termini realistici il problema del finanziamento di tale processo, sino al punto di affermare: « Finché la borghesia rimane al potere negli altri stati europei noi siamo costretti nella nostra lotta contro l'isolamento economico, a ricercare accordi con il mondo capitalistico » 32 • La lucida analisi del mercato mondiale allora condotta gli faceva inoltre osservare: « Il tasso dì sviluppo non è una variabile definibile ad arbitrio; esso è determinato dall'insieme dello sviluppo mondiale, giacché in ultima analisi l'industria mondiale controlla ciascuna delle sue parti, anche se si trovi sotto una dittatura proletaria e si stia costruendo un'industria socialista » 33 • La concretezza di queste affermazioni è stata apprezzata da tutti gli studiosi marxisti, anche se alcuni vedono in esse solamente il frutto delle sue già ricordate, notevoli capacità amministrative, le quali, in sostanza, gli avrebbero mostrato soccorso quando si trattava di condurre su di una « corretta linea politica » il dibattito sul socialismo in un solo paese 34 • Per altri, invece, tale contrapposizione non esisterebbe: infatti, se in assoluto Trockij s'era fatto propugnatore della cosiddetta « legge della rivoluzione permanente », determinata dalla persuasione che « una società senza merci, denaro e 31 « L'Unità », 16/10/1925. 32 Cfr. L. Trockij, The programme of peace, Colombo 1956,p. 20 (cit. da K. Krasso, E. Mandel, M. Johnstone, Il Marxismo di Trockij, Bari, 1970, p. 115). 33 Cfr. L. Trockij, Where is Trockij going?, Londra, 1958, pp. 53-54 (cit. da K. Krasso, E. Mandel, M. Johnstone, op. cit., p. 115). 34 Questa è l'opinione sostenuta da Krasso nel suo intervento in K. Krasso, E. Mandel, M. Johnstone, op. cit., p. 40. 113

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