Maria Chiara Acciarini mento 10• Accettate queste premesse politiche, la tesi di Fovel circa l'intervento del capitale americano perdeva ogni significato, e, per converso, lo acquistava se si riteneva, invece, come implicitamente mostra di fare l'« Avanti! », che fosse in atto un tale processo di rafforzamento del regime fascista da allontanare dall'Italia altre possibilità, se non quella offerta dagli USA di uscire dalla sua difficile posizione economica. L'accoglimento di questa tesi da parte dei socialisti apparve ai comunisti quale prova indubbia del loro cedimento come partito proletario e perciò decisero di denunciarlo a tutta la classe operaia. Ecco perché, subito dopo, l'« Unità » accolse senza scomporsi la pubblicazione sull'« Avanti! » di una smentita formale da parte della « Gazzetta del Popolo », dove si negava la collaborazione tra i due giornali insinuata dal quotidiano comunista e si attribuiva l'incidente della « virgolettatura » di un periodo non comparso nell'articolo incriminato ad un puro e semplice errore tipografico, il quale aveva avuto l'effetto di far risultare come riportato dallo scritto di « Free Trader » quello che invece era un pensiero del giornalista della « Gazzetta » 11 • Poco importa, si legge in un articolo non firmato dell'« Unità » del 20 agosto, che il servizio reso dal1'«Avanti! » ai capitalisti e agli agenti di cambio sia stato effettivamente « pagato » o no. I socialisti sono al servizio del capitalismo solo per il fatto di avere dato ospitalità ad un articolo come quello di Fovel, il quale viene definito come « uno di quei cani che pisciano ad ogni angolo di mausoleo » ( e qui incomincia a farsi luce nel dibattito politico ed economico quel gusto dell'invettiva violenta ed insultante che caratterizzerà, poi, alcuni interventi di Gramsci e di Acciarini). Successivamente, infatti, verrà precisato in termini più aspri e concreti in che misura la pubblicazione di uno scritto favorevole all'accordo SIP-BLAIR potesse essere ritenuto un servizio reso al capitalismo. Per il momento, però, l'« Unità » discute la tesi secondo la quale la rivoluzione incon1incia là dove è più sviluppata l'industria, tesi che va contro l'affermazione di Lenin secondo cui: « Dato che il capitalismo è una catena dell'imperialismo è più debole e può avvenire che il paese iniziatore della rivoluzione, che spezza il fronte capitalista, sia uno dei meno sviluppati capitalisticamente »; affermazione, per di più, già allora confermata dal caso della Russia e destinata in seguito a rivelarsi ancora più esatta (basti pensare al caso cinese e a quello cubano). Inoltre Tasca e Serrati, in due loro interventi successivi 12 segnalano che è in atto 10 Cfr. P. Spriano, op. cit., pp. 444-45. 11 « Avanti! », 20/8/1925. 12 L'intervento di Tasca appare il 21/8 ed è aggiunto all'articolo Ancora sullo scandalo massimalista, non firmato. Quello di Serrati, che si firma A. Vinci, porta il titolo Gli infortuni affaristici dell' « Avanti! » e compare il 22/8. 106
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