Nord e Sud - anno XIX - n. 156 - dicembre 1972

Il capitale americano in Italia, l'« Avanti! » e « l'Unità » L'articolista dà innanzitutto una valutazione positiva dell'operato del ministro Volpi, il quale non è, come il suo predecessore De Stefanl un assertore del principio « L'Italia fa da sé », ma è invece un liberista convinto e cerca d'incoraggiare il collocamento di capitali stranieri in Italia ( e ne è prova l'abolizione da lui decisa, dell'imposta del !So/o ~ui dividendi delle azioni) 7 • Fatta questa premessa, il Fovel osserva che si tratta di riparare il dissesto della guerra e nota, con forse eccessiva rassegnazione, che « la borghesia italiana non può vantarsi. di aver fatto, con le proprie forze, tutti i sacrifici necessari ». Quindi, a suo giudizio, non rimane che una soluzione: accettare e valutare positivamente gli interventi del capitale americano in Italia. L'analisi dei moventi che spingono gli USA a divenire esportatori di capitali in Europa, anziché continuare ad essere importatori della sua forza lavoro, è condotta dal Fovel con lucidità, anche se forse non è del tutto completa: secondo lui l'economia americana sarebbe giunta alla fase mercantilistica della sua « espansione capitalistica » (potremmo definirla meglio, secondo il Rostow, della sua « maturità economica») ed i suoi operatori sentirebbero perciò la necessità di decongestionarla (cioè di trovare sbocchi ai suoi « surplus » di capitale). Assai meno lucido si dimostra il Fovel quando esclude che esistano in tale operazione moventi di ordine politico e, soprattutto, quando aggiunge fiducioso: « L'America [ ...] è lontana: vengono i suoi capitali, ma non verranno i suoi uomini ». Liquidata così, un po' troppo semplicisticamente, la questione dell"ingerenza degli USA nella vita, non solo economica italiana, egli passa poi ad illustrare i vantaggi che deriveranno ai lavoratori dall'accordo SIP-BLAIR. Ristabilire la giusta proporzione fra quantità di moneta e quantità di beni prodotti è l'unico modo di frenare le spinte inflazionistiche, osserva il Fovel, e quindi l'ingresso dei capitali americani nelle nostre industrie coopererà alla stabilizzazione del mercato monetario, perché, 2umentando il potenziale produttivo, agirà sul secondo dei due fattori dell'inflazione e lo porterà al livello della quantità di circolante. Ma frenare la svalutazione della moneta significa permettere una riduzione del persistente dislivello che si traduce in un differente potere d'acquisto della rnoneta sul mercato interno e sul mercato estero. Quando con un piccolo compenso si può ottenere all'interno un prodotto relativamente grande e questo prodotto venduto all''estero permette di ottenere una quantità di lire di gran lunga maggiore, le classi lavoratrici si trovano 7 La valutazione positiva della figura di Volpi è quanto mai discutibile, perché in effetti, come si è già osservato prima, egli altro non era che un esponente degli interessi di precisi gruppi economici,_ che erano appunto orientati verso il ricorso a fonti estere per il finanziamento dell'industria elettrica. 103

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