Nord e Sud - anno XIX - n. 156 - dicembre 1972

Simonetta Piccone Stella del reclutamento meritocratico) i quali colgono l'opportunità di studiare per ascendere socialmente, ma ad una fuga disordinata da un settore in cui le condizioni di lavoro sono diveritate difficili o insostenibili. Vi è insomma, contrariamente alle apparenze, un basso grado di motivazione deliberata a livello individuale. Il secondo elemento è che manca - o è cessata da tempo -· una sollecitazione positiva da parte del settore d'arrivo, l'occupazione nell'impiego pubblico e privato: il passaggio in massa da una zona all'altra di attività non è incoraggiato obbiettivamente da un incremento della domanda, cioè dall'apertura di nuove possibilità. Questo è il motivo per cui il relativo sviluppo dei settori amministrativi comporta situazioni diverse per i diversi strati di .funzionari e di impiegati a reddito infimo, con relativa proletarizzazione di questi ultimi. In sostanza, il quadro è pressappoco questo: l'afflusso nella categoria improduttiva/impiegatizia si è verificato sotto l'influenza di due fattori negativi - il deterioramento economico del settore d'origine e la mancanza di una domanda adeguata nel settore d'arrivo - che nel lungo periodo hanno n1aturato le condizioni di una crisi. La fase acuta attuale, in cui percentuali assai elevate di giovani con un titolo di studio medio-superiore o universitario incontrano difficoltà enormi per trovare un lavoro, non è che la manifestazione finale / ed esplicita di una catena di momenti negativi che hanno presieduto { allo spostamento occupazionale. Il travaso da un settore all'altro ( così lineare nella descrizione di Sylos La bini) avviene a prezzo di una dura · compressione della forza-lavoro giovanile: poiché lo spazio manca in tutt'e due le aree, l'afflusso viene regolato secondo le note misure negaI tive, dilazionando al massimo l'ingresso nel mercato del lavoro ed espandendo le strutture scolastiche in 1naniera fittizia. Ecco che la disoccupazione/ sottoccupazione dei giovani diplomati e laureati acquista un significato preciso come momento culminante di una crisi che investe i gruppi intermedi nel travaso - pressoché forzato - da un settore d'attività all'altro. La compressione della forza-lavoro giovanile non è un fenomeno ignorato dalle statistiche sull'occupazione e neppure dall'articolo in questione; solo, viene considerato un incidente e travisato nelle sue cause: « La tensione, fra gli studenti, i diplomati ed i laureati, è stata aggravata dalla crescente disoccupazione intellettuale - un fenomeno anche questo antico, che di recente ha assunto proporzioni molto gravi, sia per l'impulso proveniente dallo sviluppo del sistema economico verso una più larga base per la selezione di tecnici e specialisti, sia per l'accresciuto reddito di famiglie appartenenti a gruppi sociali relativamente meno agiati, che hanno potuto inviare i loro figli alle scuole di ordine superiore e far prendere loro un diploma o una laurea, senza 98

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