Nord e Sud - anno XIX - n. 156 - dicembre 1972

Numeri e mobilità di classe commerciale, mentre rnolti salariati agricoli (o i loro figli) sono entrati in altri gruppi di salariati » 3 • È noto che, secondo il discorso marxista tradizionale, il trend appena descntto non smenusce l'ipotesi della perdita di autonomia dei gruppi intermedi, in quanto documenta una contrazione del lavoro indipendente a favore del lavoro dipendente. In sostanza si potrebbe sostenere che la subordinazione economica della piccola borghesia si aggrava con l'accesso all'impiego e con la disgregazione della classe dei piccoli proprietari, artigiani, produttori indipendenti. Ma a questo ragionamento si ribatte, da tempo, che i!_ fattore proprietà non è più determinante e che lo status sociale dell'impiegato, il suo « stile » di vita e grado d'istruzione, si collocano al di sopra di quelli del piccolo proprietario, checché si possa dire dei loro livelli di reddito. Il paragone tra le due condizioni sociali e i singoli elementi che le caratterizzano si presta a discussioni senza fine finché viene condotto su parametri statici. Per chiarire il significato dello spostamento di gruppi sociali da un settore ad un altro bisogna infatti identificare le spinte che agiscono alla sua origine e accertare se la sua dinan1ica interna corrisponda a sollecitazioni socio-economiche positive o negative. Il significato di un fenomeno di mobilità cambia a seconda che alle sue radici operi una scelta obbligata - la fuga da qualcosa - o una spinta favorevole - l'apertura di nuove possibilità. Ora almeno due elementi testimoniano che dietro l'espansione della piccola borghesia impiegatizia hanno agito alcuni fattori negativi. Il primo è che l'esodo dalla classe dei produttori indipendenti è un esodo di massa, su larga scala e sempre più precipitoso: in poche parole un'espulsione. L'allontanamento dalle zone rurali, dove I Ì la conduzione delle unità agricole è scesa al di sotto di un minimo economico, ha carattere patologico, non fisiologico e si verifica per tutti · e due i livelli, dei piccoli proprietari e dei salariati 4 • Lo sbocco dei primi - a meno che non venga preferita l'alternativa del lavoro manuale, appunto la sorte del salariato agricolo o industriale (la più degradante secondo la scala dei valori della nostra società) - non può i. trovarsi che nella piccola borghesia improduttiva e non può usufruire di altro canale che della scuola e dell'urbanizzazione. Non assistiamo dunque ad una normale selezione dei « migliori » ( secondo il modello 3 P. Sylos Labini, cit., pag. 20. 4 Il fatto che questa espulsione sia stata funzionale alle esigenze dello sviluppo economico italiano non impedisce la formulazione di un giudizio negativo sulle condizioni di disagio in cui è avvenuta e da cui ha tratto origine. Né del resto questa era l'unica direzione che si offriva allo sviluppo. 97

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==