Simonetta Piccone Stella ricazione fra i due giudizi si chiariscono meglio. L'esempio più indicativo del secondo tipo d'interpretazione è costituito da un articolo di Paolo Sylos Labini su « L'Astrolabio » 2 • L'articolo accenna al problema della disoccupazione intellettuale solo di passaggio e, come si vedrà, in termini distorti; il suo intento principale è d'illustrare le grandi linee di trasformazione delle classi in Italia. L'osservazione centrale di Sylos Labini è che nell'arco degli ultimi novant'anni ( 1881-1970) una sola classe ha realizzato un'espansione considerevole: la piccola borghesia , in1piegatizia e commerciale (cresciuta di 4 milioni; da 1 a 5 in totale), che ha assorbito in gran parte gli appartenenti alla piccola borghesia produttiva (piccoli proprietari, artigiani, ecc.). Il tasso di crescita della classe operaia, passata nello stesso periodo da 6 a 9 milioni grosso modo, appare relativamente più lento. La deduzione che Sylos Labini sembra trarre da queste cifre è che l'influenza dello sviluppo economico sulla struttura di classe italiana opera a beneficio delle classi medie e si traduce in un allargamento della fascia sociale che unisce il proletariato industriale alla grande borghesia. Per quanto riguarda il tema che ci interessa questa tesi si presta ad alcune obiezioni. Innanzitutto la lettura pura e semplice di serie di dati legati a classificazioni convenzionali ci può dire qualcosa sul loro rapporto statistico ma non sui loro contenuti sociali: può segnalare che un ordine di dati aumenta e un altro diminuisce, ma non ci dice nulla sul perché della crescita o flessione dei gruppi racchiusi nelle cifre, né sul significato della nuova configurazione sociale conseguita allo spostamento. In questo caso Sylos Labini ha registrato uno spostamento numerico da un settore all'altro della piccola borghesia, ma non ha detto nulla sulle condizioni di vita dei due gruppi né sui motivi per i quali l'uno sta crescendo a spese dell'altro: mobilità occupazionale non equivale a mobilità di classe. In altri termini, un travaso tra I settori d'occupazione non indica automaticamente un movimento ascensionale nella società. In secondo luogo la crescita della piccola borghesia impiegatizia non si accompagna ad una contrazione della classe ope1 raia, ma, come Sylos Labini stesso dichiara, ad una flessione della piccola borghesia produttiva e indipendente: « Occorre osservare che negli ultimi 20 anni il numero degli impiegati e dei commercianti aumenta di \ quasi due milioni mentre il numero dei coltivatori diretti decresce di una cifra non molto diversa ... non c'è dubbio che molti coltivatori diretti (o i loro figli) sono entrati nella piccola borghesia improduttiva e 2 P. Sylos Labini, Sviluppo economico e classi sociali in Italia, «L'Astrolabio», n. 3, 31 marzo 1972, pagg. 18-31. 96
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