Un giornalista contro l' « Ordine » annuncino le dimissioni di un Ministro, sia che parlino di un goal di Riva. i · 1 1 I ' E poi, dal piedistallo ideale in cui li aveva collocati l'umanità ammirata ed attonita, te li ritrovi discesi su certi aggeggi che richiamano più i servizi igienici che le cattedre. Non crede più nemmeno, la gente, al giornalista spaccatutto, membro autorevole del « quarto potere ». Ora che i poteri sono diventati tanti, la gente si è accorta che il giornalista, per lo più, è costantemente proteso ad annusare quale sia per essere il « potere di domani » per allungarvi il piedino destro, mentre con il sinistro resta saldamente an• corata al « potere di oggi ». A dispetto di questo ridimensionamento, tuttavia, l'opinione pubblica non sapeva ancora che in Italia giornalista non è colui che sa scrivere, ma colui che, soltanto se debitamente approvato da una commissione di magistrati, urbanisti e sociologi, viene iscritto in un « Albo ». Brevettato, timbrato e solo allora dichiarato capace. Se ne è accorto qualche mese fa quando un redattore del quotidiano socialista, l\1arco Sassano, è stato solennemente bocciato dalla predetta commissione di magistrati, urbanisti e sociologi. Sassano non era nome che potesse passare inosservato. Direttore di quel giornaletto scolastico che si chiamava « La Zanzara » e che fu al centro di vivaci polemiche, di prese di posizione e di inchieste tumultuose, era già diventato « uomo pubblico » fino dai primi tempi del liceo e come tale si vide fin da allora frugato in tutti i risvolti della sua vita anche privata. E siccome per certi ambienti e per certa stampa sarebbe stato oltremodo comodo classificarlo come scaldabanchi, si andò a cercare nelle sue pagelle, scoprendo, ahimé, che, invece, beccava otto e nove come bruscolini. Da oltre un paio d'anni aveva scelto il mestiere del giornalista ed aveva seguito la sua regolare routine di praticantato. Si dice che sia bravo e che si faccia leggere. Ma la commissione di magistrati, urbanisti e sociologi ha cancellato di un colpo gli otto e i nove del Liceo Parini, ha ignorato che un quotidiano lo fa scrivere da un paio d'anni e che alcune decine di migliaia di lettori lo trovano bravo e ne ha decretato l'analfabetismo o giù di lì. Sassano, com'era logico, non ha ingoiato troppo allegramente il rospo, l'ha buttata in politica, ha immagazzinato centinaia di lettere di solidarietà. L'opinione pubblica cominciava a « sapere ». Anche perché. - con scarso spirito di colleganza e con ·dubbio buon gusto - da allora i giornali di destra polemizzano con l'« Avanti! », rammentandogli ad ogni pié sospinto che a Via della Guardiola c'è un redattore « bocciato in grammatica e sintassi ». Se il caso Sassano, comunque, aveva lasciato piuttosto perplesso il cittadino qualsiasi che scopriva questo 95
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