Nord e Sud - anno XIX - n. 155 - novembre 1972

Antonino de Arcangelis alla natalità ed alla mortalità nazionale nel corso del primo anno di vita. Questa proposta veniva avanzata allo scopo di porre bene in evidenza come il problema della mortalità nel primo anno, in Italia, sia quasi esclusivamente meridionale nelle grandi linee diagnostiche e risolutive. Con quella classificazione regionale infatti emergeva in maniera evidente la caratteristica delle regioni del Centro-Nord, che contribuiscono alla mortalità nazionale del primo anno di vita con un valore percentuale sistematicamente inferiore al rispettivo contributo alla natalità nazionale, mentre nelle regioni del Mezzogiorno ed in Sicilia quel contributo alla mortalità risulta sistematicamente superiore al rispettivo contributo alla natalità. Questo tipo di analisi statistica ci permise anche, nell'articolo citato, di denunziare la grande importanza che in talune regioni - prima fra tutte la Campania - rivestono le cause di ordine nutritivo; e questa nostra ipotesi ha ricevuto il conforto di an1bienti qualificati, sia sanitari che statistici. Questo stesso metodo ci permette oggi di proporre il riconoscimento del « Saldo Regionale di Vitalità » ( « S.R.V. ») quale riferimento valido, sia per la definizione della gravità di situazioni sanitarie territoriali relative all'infanzia, sia per la formulazione delle priorità di interventi operativi. Questo « saldo » rappresenta, per cascuna regione, H rjsultato del confronto fra la percentuale di contributo alla natalità nazionale - positiva - e la percentuale di contributo alla mortalità nazionale - negativa -. Un « saldo» positivo, più o meno elevato, riflette la prevalenza, più o meno elevata, della percentuale regionale di nati rispetto alla percentuale di morti nel corso del primo anno. Un « saldo » negativo, più o meno grave, rispecchia una percentuale di morti regionali, nei primi dodici mesi, superiore alla percentuale con la quale la stessa regione partecipa alla natalità nazionale. La ricerca del « saldo » può essere estesa negli anni, al fine di documentare l'andamento degli squilibri interregionali del fenomeno di mortalità; e può venir applicata alla valutazione delle cause di morte e delle epoche di morte, per il riconoscimento delle origini spe* cifiche del fenomeno. L'osservazione attenta della tabella del « S.R.V. » in Italia, a confronto con le principali nazioni di Europa, non richiede commenti e pone in evidenza tutta la portata del problema. Nelle grandi nazioni europee - delle quali è· stato possibile ottenere i dati statistici regionali - lo squilibrio interregionale, relativo alla mortalità infantile nel corso del primo anno di vita, è localizzato in taluni precise regioni (fondamentalmente Karnten e Steiermark in Austria; Nord, Lorraine ed Aquitaine in Francia; Nordrhein e Bayern nella Germania Federale) con livello di squilibrio che non supera il valore di -2,70. 86

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==