Antonino de Arcangelis In Italia, una condizione dualistica, fra Nord e Sud, si registra, come è noto, anche nei riguardi di questo problema. Un Centro-Nord, con reddito più elevato; con più avanzata industrializzazione e con n1igliori strutture assistenziali, che pure non manifesta risonanze proporzionatamente favorevoli sull'infanzia. Le regioni più evolute di quel territorio infatti (Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna) denunziano quozienti di mortalità nel corso del primo anno di vita superiori a quelli di altre regioni, dello stesso territorio, meno evolute (Umbria, Marche, Friuli- Venezia Giulia). Ed un Mezzogiorno con gravissimi problemi economici, con industrializzazione gracile od inesistente, e con insufficienti strutture assistenziali, che presenta livelli di mortalità infantile più elevati rispetto alle regioni del Centro-Nord, e che lamenta il valore regionale più grave d'Italia proprio nella regione più industrializzata (la Campania) dell'Italia Meridionale. Questo rilievo dovrebbe essere sufficiente a provare che il solo progresso industriale ed economico non determina, di per sé, una diminuzione dei valori di mortalità infantile, Chi dunque pretendesse di veder risolto il problema della mortalità infantile in Italia - che è soprattutto un problema meridionale -- con l'industrializzazione del Mezzogiorno pura e semplice, cornmetterebbe un errore programmatico la cui concretezza è documentata dalla persistenza di tracce del problema, al di fuori del Mezzogiorno, proprio nelle regioni dove l'industrializzazione è stata più ampiamente realizzata; e forse proprio in ragione di iniziative convulse e di concentrazioni eccessive che non possono certo definirsi razionali. Se dunque il « distacco » reale dalla fase di depressione economica dei territori del Centro-Nord, nelie sue espressioni fondamentali, si è già verificato e non si è accompagnato alla soluzione completa e parallela di un così grave problema, è lecito attendersi che, per il Mezzogiorno, si faccia tesoro di quella esperienza e si provveda ad evitare gli stessi errori, che oggi sarebbero molto meno giustificabili di allora. Il problema della mortalità infantile - è bene ricordarlo - non è un semplice inconveniente statistico chiuso in se stesso, ma è l'espres~ sione più drammatica (perché più evidente: i casi di morte sono definiti numericamente) di malessere molto diffuso dell'infanzia, anche di quella che riesce a sopravvivere, che resterà condizionata, nella sua maturazione, fin quando non verrà registrata una quota di sopravvivenza sufficientemente ampia, al livello che hanno raggiunto le altre nazioni civili. La creazione esclusiva di strumenti produttivi nel Mezzogiorno - an82
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