Nord e Sud - anno XIX - n. 155 - novembre 1972

Argomenti almeno parziale, di tale problema. Tra l'altro, l'Operatore pubblico non può non tener conto delle aspettative che si ingenerano nel sistema economico per effetto delle decisioni di spesa pubblica; aspettative che scontano in anticipo la futura domanda aggiunta e che quindi si traducono in spinte inflazionistiche, alimentate poi dallo sviluppo delle spese correnti. Il ricorso al leasing immobiliare pubblico potrebbe dare un colpo di timone alla dinamica della spesa pubblica, rafforzandone gli aspetti positivi. Questi ultimi, a loro volta, potrebbero trovare un elemento di ulteriore rafforzamento in una migliore utilizzazione del risparmio-, e principalmente di quello familiare, che potrebbe trovare motivi di convenienza ad indirizzarsi verso l'investimento in titoli rappresentativi di contratti di leasing immobiliare pubblico. La convenienza sarebbe riscontrabile, per esempio, nella possibilità di legare il valore del capitale sottoscritto all'au1nento del costo della vita, grazie all'indicazione dei canoni locativi, per cui nei tassi di interesse corrisposti verrebbe calcolata anche la svalutazione della moneta: ciò che parmetterebbe di mantenere integro il valore del capitale di partenza. D"altro canto, il risparmiatore cerca investimenti che diano redditi sicuri (come quelli bancari) ma sente anche la necessità di disancorare i propri investimenti dal parametro monetario, puntando quindi sugli investimenti immobiliari; lo sviluppo impetuoso, in questi ultimi tempi, dei « fondi di investimento » è la risposta a questa domanda insoddisfatta dei risparmiatori. Con il leasing immobiliare si offrirebbe la possibilità allo Stato e agli enti locali di sfruttare a fini pubblici queste esigenze che si vanno enucleando nel piccolo risparmio, indirizzandolo verso un tipo di investiinento che consenta al risparmiatore il godimento di redditi realmente fissi e all'Operatore pubblico l'utilizzazione di ingenti risorse finanziarie, senza correre il grosso pericolo di un aumento inflazionistico del debito pubblico. Il risparmio privato si legherebbe allora alla politica di investimenti pubblici ed i riflessi di tale scelta sarebbero, oltreché economici, anche sociali perché si accrescerebbe i.1 senso di partecipazone dei cittadini alle scelte politico-econo1niche nazionali. Ovviamente, il richiamare il risparmio privato ad una funzione sociale non può esaurirsi in dichiarazioni di principio, perché lo Stato deve essere in grado di valutare se basti la fonnula del leasing immobiliare pubblico per creare incentivi di appetibilità nel risparmiatore, o se per caso non occorra qualche cosa di più. Sorge, a questo punto, l'esigenza di una nuova politica fiscale nei confronti dei redditi provenienti da capitali di origine familiare e di dimensioni medio-piccole; in particolare sarebbe opportuno tassare con aliquote estremamente basse i redditi 77

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