Nord e Sud - anno XIX - n. 155 - novembre 1972

Maurizio Mistri sarebbe il leasing immobiliare i cui rapporti contrattuali vedessero lo Stato e gli altri Enti pubblici agire in qualità di locatari. Si è detto che quaìora i contratti di leasing venissero stipulati dallo Stato, pur anche con un istituto finanziario pubblico, non muterebbe la natura privatistica di tale rapporto contrattuale, anche se ovviamente pubblicistiche ne sarebbero le finalità; tanto più che nell'ambito della legislazione italiana il leasing non è previsto, così come non è previsto dalle norme sulla contabilità di Stato. Attualmente l'art. 41 del regolamento di contabilità generate dello Stato contempla la stipulazione di contratti, mediante trattativa privata, quando si debbono prendere in affitto determinati locali destinati a servizi governativi. Sappiamo, però, che la natura del leasing è più co1nplessa di quella di un semplice contratto di affitto, anche perché il contratto di leasing immobiliare può prevedere la possibilità di riscatto dell'immobile da parte del locatario: di qui l'insufficienza ed al limite la contraddittorietà di una legislazione che distingue i due momenti dell'affitto e del riscatto, regolamentandoli con normative diverse, per natura e logica. Comunque sia, il problema del ricorso al leasing immobiliare da parte dell'operatore pubblico si pone non tanto in termini di convenienza finanziaria, quanto in termini di snellimento dei procedimenti burocratici e di abbreviazione dei tempi di fruizione degli im1nobili stessi, nonché per la possibilità di mobilitare il risparmio privato per finanziare l'enorme fabbisogno arretrato di infrastrutture pubbliche, senza ulteriormente aggravare il debito consolidato della pubblica amministrazione. È infatti la lentezza dell'iter burocraticò a creare spesso strozzature nel processo di creazione di quelle infrastrutture che debbono accompagnare la crescita della società civile. Il fenomeno poi si va aggravando per lo slittamento nel tempo delle spese per investimenti che vanno così ad ingrossare le somme dei « residui passivi », soprattutto a causa della sostanziale rigidità delle spese correnti. Da questa ottica il leasing immobiliare avrebbe conseguenze a dir poco rivoluzionarie: infatti, il corrispettivo per la fruizione degli immobili perderebbe l'attuale carattere di spesa in conto capitaìe per acquistare quello di spesa corrente, trattandosi di canoni locativi, con la conseguenza della sua rigidità. L'implicazione economica e sociale di una rigidità delle spese per investimenti sarebbe una maggiore puntualità degli adempimenti dei preventivi di spesa ed una ristrutturazione realistica della politica della spesa pubblica. I dati statistici sulla composizione della spesa pubblica sono piuttosto sconfortanti: l'estrapolazione del trend della spesa pubblica, qualora questa mantenesse la stessa struttura che l'ha caratteriz62

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