Annamaria Gentile fondali profondi soprattutto in vista di rinvenimenti di giacimenti petroliferi sotto la superficie del mare. A tal proposito c'è da rilevare che molte compagnie non effettuano ancora prospezioni o-fl-sJwre ad elevate profondità proprio per le difficoltà di trasportare il greggio così estratto, difficoltà che verranno in gran parte superate nel momento in cui si potranno realizzare grandi linee sottomarine a tali profondità. Col perfezionarsi delle tecniche di costruzione e di posa, le condotte sottomarine potranno, in alcuni casi e per distanze relativan1ente brevi, addirittura sostituirsi alle petroliere per il trasporto del greggio, del gas naturale e degli altri prodotti raffinati. Un tipico esempio di ciò lo possiamo già riscontrare in un progetto attualmente allo studio per conto della Sonatrach per la realizzazione di un gasdotto transn1editerraneo per l'approvvigionamento dei mercati europei. Il gas dovrebbe essere prelevato dal grande giacimento sahariano di Hassi R'Mell per essere portato in Marocco e da qui raggiungere l'Europa attraverso lo stretto di Gibilterra. Il tracciato europeo dovrebbe seguire, poi, la costa mediterranea della Spagna, entrare in Francia e, attraversando la Svizzera, raggiungere l'Italia settentrionale. Alcune diramazioni porterebbero il gas anche nella Germania occidentale e in Belgio. Un'alternativa a questo progetto sarebbe quella di costruire un gasdotto sottomarino congiungente direttamente l'Algeria e la Sicilia. Infine un'altra proposta per la realizzazione dell'opera è stata avanzata da alcune università americane; il progetto prevede la costruzione di una linea che, partendo dalla costa algerina presso Sikota, arrivi all'isola iberica di Minorca per essere poi convogliato verso la Spagna continentale. La condotta dovrebbe essere sospesa su torri sottomarine ad una profondità di 75 metri sotto il livello del mare e dovrebbe essere provvista di valvole per l'interruzione automatica del flusso in caso di rottura delle tubazioni. Da tutto quanto precede scaturisce che il n10lo esercitato dagli oleodotti nel trasporto dell'energia sotto forma di petrolio e di gas, non potrà che continuare ad accrescersi; e ciò è confermato anche dal previsto raddoppio dei consumi energetici entro il 1980. D'altra parte sono in corso numerosi studi e ricerche per rendere ulteriormente più economiche tali forme di trasporto attraverso il miglioramento di tecniche già esistenti o l'elaborazione di nuove tecniche. Innanzitutto si sta cercando di ridurre al massimo il costo di costruzione delle condotte, poiché la tendenza attuale è quella di costruire impianti di dimensioni sempre maggiori che consentano di realizzare cospicue economie di scala. L'introduzione di nuovi materiali, di nuovi sistemi di controllo e l'automazione delle operazioni che sarà spinta al massimo renderanno inoltre questa forma di trasporto sempre più sicura e flessibile rispetto alle esigenze dei mercati poiché sarà possibile utilizzare la stessa installazione per il trasporto del greggio e degli altri prodotti e sarà possibile adeguare automaticamente l'erogazione alle variazioni della domanda. Tutto ciò ci fa ·supporre quindi di trovarci all'inizio di un periodo di espansione degli oleodotti uguale a q_uello verificatisi negli USA subito dopo la seconda 58
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