Nord e Sud - anno XIX - n. 155 - novembre 1972

Giornale a piu voci cedente ma il sistema, quando funzionerà a pieno ritmo, raggiungerà una capacità finale di 85 milioni di tonnellate/anno. L'oleodotto Reno-Ruhr, che parte da Rotterdam, è stato sostituito da una linea più capace nel tratto prindpale Rotterdam-Venlo e la vecchia linea è stata inserita nel grande sistema di trasporto di prodotti petroliferi RenoMeno-Ruhr, da Rotterdam a Ludwigshafen. La nuova condotta ha una portata finale di 36 rrulioni di tonnellate/anno, ma si prevede che tale capacità potrà essere già saturata entro il 1975 secondo l'indicazione dei programmi di espansione delle raffinerie ad essa collegate. Si prevedono, pertanto, nuovi programmi di potenziamento ovvero la costruzione di un oleodotto da altra provenienza, forse Le Havre, con diramazioni in Germania e in Belgio. L'oleodotto del Sud Europa (S.E.P.L.) ha raggiunto la sua massima capacità di 34 milioni di tonnellate/anno per cui è stato integrato da una nuova linea che va da Marsiglia al centro di raffinazione di Feyzin (Lione). Una seconda linea è in costruzione per integrare le due precedenti, essa andrà da Marsiglia alla regione di Strasburgo a Karlsn1hr. Il sistema del S.E. P.L., composto dalle tre linee suddette, avrà una capacità complessiva di 90 milioni di tonnellate/anno, ma il flusso di greggio sarà Umitato a 70 milioni di tonnellate/anno fino a che non interverrà un'ulteriore autorizzazione del Governo Francese. Anche per l'oleodotto del Centro Europa sarà messo in atto un progetto di ampliamento della capacità che salirà da 18 a 55 milioni di tonnellate/ anno mediante il raddoppio della linea da Genova a Ferrara. L'espansione di questa linea servirà principalmente al rifornimento delle raffinerie del Piemonte e della Lombardia in via di costruzi ne o di ampliamento e collegate a Ferrara mediante bretelle di allacciamento. Per quanto riguarda l'oleodotto transalpino non sono previsti piani di ampliamento poiché esso funziona ancora al disotto della ua capacità massima ed inoltre il porto di Trieste, dal quale si diparte, non è adatto a ricevere petroliere al disopra delle 160.000 tonnellate di. stazza lorda; d'altra parte, essendo ormai in piena attività l'oleodotto Adriatico-Vienna, un'espansione del TAL risulterebbe in ogni caso superflua. La Jugoslavia, infine, ha un progetto di costruzione di un oleodotto dall'Adriatico alle raffinerie interne del Paese che dovrebbe poi proseguire verso l'Ungheria, la Cecoslovacchia e la Polonia. L'esigenza di costruire questa condotta è scaturita dalla necessità di fornire maggiori quantità di greggio alle raffinerie interne della Jugoslavia e degli altri paesi sopra citati che hanno recentemente deciso di integrare le forniture di greggio di provenienza sovietica con forniture di provenienza medio-orientale. Il nuovo sistema avrà una. capacità di 17-22 milioni di tonnellate/anno e- partirà dal porto di Bakar. Il greggio che alimenterà l'oleodotto sarà, come abbiamo detto, prevalentemente di provenienza medio-orientale e l'Irak sarà uno dei maggiori esportatori. È interessante infine ricordare alcuni progetti riguardanti oleodotti di minore importanza perché essi pongono in rilievo da un lato la rapida obsolescenza tecnica degli approdi petroliferi non situati in acque profonde, dal55

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