Giornale a piìi voci ristrutturazione tariffaria 1n esame, approfondendo particolarmente 1 motivi che l'hanno determinata. Si è già detto che la normativa del '64, per la materia urbana, non era la più adatta ad essere accettata senza riserve da parte dell'Azienda Telefonica Bisogna, per di più, tenere presente che tali riserve andavano via via aumentando in valore ed in numero con l'aumentare del tempo. Alla data dell'agosto 1971 si era già toccato un punto di crisi, e nuove norme e tariffe erano già pronte. Fu solo una ragione di opportunità politica che fece sì che esse venissero per il momento accantonate. La situazione venutasi a creare era Ja seguente: all'inizio del 1972 esistevano 650.000 utenti che attendevano di ottenere l'allacciamento o l'installazione dell'impianto; a tale « ressa » esterna faceva riscontro un volume di traffico urbano attestatosi su livelli di saturazione con la conseguente impossibilità delle centrali a tener testa all'intensità del traffico stesso, fermi restando gli impianti a disposizione. A questo punto si profila il discorso di carattere economico. Gli impianti esistenti, corrispondenti a 6.988.743 abbonati per un valore di 2.000 miliardi di lire, erano stati installati in tempi in cui sia iì loro valore di immibilizzazione, sia il loro costo di esercizio, rendevano remunerativo, presumibiln1ente, il regime tariffario fondato sui vecchi canoni e sull'impulso unitario a 15 lire. Nei tempi attuali, anche in conseguenza dell'aumento vertiginoso del traffico urbano che, deteriorando più velocemente gli impianti, imponeva nuovi acquisti, a regime di costi oggi quasi raddoppiati, o un servizio di manutenzione molto più intenso e costoso, il vecchio regime tarifrario non copriva, forse, nemmeno le spese. La telefonia urbana scoppiava perché non poteva espandersi per ragioni di remuneratività economica; ed ecco che nuove tariffe si imponevano, inoltre, anche per limitare l'uso e l'abuso del mezzo telefonico. È per questo motivo che il provvedimento in esame può qualificarsi come disincentivante e incentivante al tempo stesso. Disincentivante, al n1ornento, per tutta la massa dei vecchi abbonati, specie per le conversazioni superflue e voluttuarie (gli aggravi maggiori, in termini di servizio variabile, sono stati imposti agli Enti Pubblici e alle private abitazioni). Incentivante, nei confronti degH utenti in attesa di allacciamento e del servizio in generale che trarrà senz'altro respiro dalìa prevista diminuzione del traffico attuale, in seguito al rincaro dei prezzi. VINCENZO LITTA 51
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