Nord e Sud - anno XIX - n. 155 - novembre 1972

Nino Novacco direttive impartite dal CIPE per l'applicazione della normativa sugli incentivi della legge 853, e non c'è evidentemente da dubitare che le stesse direttive politiche verranno seguite con riferimento alle imprese maggiori, in ordine alle quali le decisioni verranno prese caso per caso dal CIPE medesimo, secondo le procedure della « contrattazione programmata». Per quanto concerne lo sviluppo della chimica secondaria, della parachimica, delle industrie di trasformazione dei prodotti chimici, agli incentivi finanziari (a mio avviso necessar2 come elementi di base di una politica per il Mezzogiorno, con funzioni di differenziazione territoriale nell'ambito del nostro Paese, nonché tra il nostro Paese e gli altri Paesi europei), occorrerà affiancare interventi pubblici di natura promozionale e diretta - che potrebbero definirsi, per così dire, « incentivi in natura» -, in modo da rendere il Mezzogiorno un'area di localizzazione, e assicurare, nello stesso tempo, il buon esito degli investimenti in questo settore. Occorrerà, ad ese1npio, pensare alla costituzione di « centri di chùnica secondaria » in cui realizzare attrezzature al servizio comune di più. iniziative per la sperimentazione, i controlli, le ricerche, e così via; od anche ad iniziative congiunte per la commercializzazione dei prodotti; come anche ad iniziative rilevanti nel settore della ricerca scientifica applicata. Vorrei dire, in proposito, che sarebbe necessario - e non mi riferisco certo al solo settore della chin1ica - che lo Stato affiancasse gli incentivi ormai tradizionali con efficaci forme di « iniziativa » pubblica; infatti, per il passato, tutta la nostra politica· si è orientata nel senso, per così dire, di mettere a disposizione degli «sportelli», cui gli operatori potessero rivolgersi per far fronte alle loro varie necessità, piuttosto che nel senso di prendere l'iniziativa indicando e pron1uovendo direttamente il raggiungùnento di specifici obiettivi; abbiamo creato soltanto delle opportunità, 1na non abbiamo mai svolto una politica « attiva ». Proprio nel settore della chimica, che si muove in base ad una molteplicità di ampi progetti, occorrerebbe senz'altro accompagnare la necessaria politica degli incentivi con iniziative specifiche per i diversi settori (quello della ricerca, delle attrezzature co,-nuni, della commercializzazione, ecc.). • Infine - in considerazione delle tendenze in atto, delle apparenti difficoltà nell'applicazione delle direttive del « piano chimico», e con riferimento al fatto che oggi si parla prevalentemente di chimica secondaria ma in pratica si continua largamente ad investire nel settore della chimica primaria - vorrei proporre che venisse presa in esame l'opportu40

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