Autori vari menti come la concentrazione nel Mezzogiorno di alcuni tra i settori maggiorrnente in crisi (vedi costruzioni e alcuni rami dell'industria manifatturiera) o la prevalenza in esso di imprese di piccole dimensioni 2, che rendono inadeguati provvedimenti rivolti indiscriminatamente ai settori industriali e alle imprese in difficoltà. Inoltre, la nuova enfasi data agli investimenti destinati ad aumentare la produttività, comporta una riduzione del flusso di investimenti destinati ad aumentare i posti di lavoro, con tutto svantaggio del Mezzogiorno a cui questi ultimi erano prevalentemente indirizzati. Non solo gli investimenti privati, ma anche quelli pubblici saranno interessa ti in misura ragguardevole nei prossimi anni al processo di ristrutturazione delle aziende in crisi del Centro-Nord. La particolarità degli attuali problemi congiunturali è, dunque, quella di richiedere misure di intervento che riguardano in realtà non solo il breve ma anche il lungo periodo. Non ci sembra, tuttavia, che questa complementarietà sia stata tenuta nel dovuto conto. A nostro avviso, sono ancora una volta gli obiettivi di breve periodo a indirizzare le decisioni della politica italiana, senza che venga prestata un'adeguata attenzione al loro collega1nento con gli obiettivi di lungo periodo. Per quanto ci risulti, infatti, non si è cercato di valutare fino ad ora in che modo il nuovo indirizzo di politica economica ritarderà la soluzione del problema meridionale. Non ci si è chiesti se esso comprometterà le cose a tal punto da rendere impossibile ogni soluzione. Non ci si è preoccupati di predisporre una pohtica anticongiunturale adatta alle esigenze del Mezzogiorno. Ancora una volta, oioè, è stata la politica del giorno per giorno ad affermarsi e prevalere, con tutte le conseguenze che questo comporta per l'area meridionale. 2 Questo elemento, tra l'altro, è stato richiamato per giustificare l'inadempienza della clausola sui fondi GEPI a favore del Mezzogiorno. La GEPI, infatti, non interviene a favore di imprese che· abbiano meno di 200 dipendenti al Nord e 100 al Sud. 33
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