Congiuntura e Mezzogiorno chiave per lo sviluppo meridionale, si aggiunge il fatto che la situazione critica nel settore delle costruzioni (per il Centro-Nord si è avuto un consuntivo del -9,1 % e una previsione del -3,8%; per il Mezzogiorno il consuntivo è del -6,5% e la previsione del -3,7%) ha un'importanza maggiore per l'economia meridionale, in cui questo settore assorbe una quota rilevante del prodotto industriale, si deve concludere che anche da un punto di vista settoriale la congiuntura mostra di avere colpito in modo particolarmente grave il Mezzogiorno. Una situazione analoga si riscontra nel campo dell'occupazione. Nel Centro-Nord si rileva, infatti, una sostanziale concordanza tra previsioni e consuntivi relativi al 1971 (consuntivo: -3%; previsione: -1,8%) anche se si è verificata un'accentuazione della tendenza negativa. Nel Mezzogiorno, invece, si nota un arresto nella fase di espansione dell'occupazione industriale in atto da diversi anni, e cioè una diminuzione dell'occupazione del -0,9% contro l'aumento previsto del +2,7%. Tale riduzione del numero di occupati è derivata dal più lento sviluppo dell'occupazione nel ramo manifatturiero (consuntivo: +4,3%; previsione: +6,5%) e dalla più grave flessione verificatasi nel numero di occupati nel settore delle costruz1ioni (consuntivo: -7,3%; previsione: -1,7%). Un diverso giudizio sembra potersi trarre, invece, dai dati relativi agli investimenti industriali che nel 1971 hanno segnato un jncremento (valutato a prezzi correnti) rispetto al 1970, del +35,1 % nel Mezzogiorno e del + 1,8% nel Centro-Nord. La posizione nettamente più favorevole del Mezzogiorno deve farsi risalire al fatto che in questa area si localizzano preferenzialmente att,ività ad alta intensità di capitale; inoltre, la maggior parte degli investimenti effettuati nel Mezzogiorno sono collegati all'intervento di imprese a prevalente gestione pubblica e queste reagiscono con minore intensità agli effetti sfavorevoli della congiuntura grazie alle maggiori facilitazioni di cui godono nel repedmento di mezzi finanziari. Anche nel campo degli investimenti, tuttavia, la situazione del Mezzogiorno appare preoccupante se ci si ferma a considerare le previsioni per il prossimo quadriennio. Risulta, infatti, che mentre i piani di investimento relativi al Centro-Nord proseguono con oscillazioni abbastanza contenute nei diversi anni (1972: +5%; 1973: +4,1%; 1974: -5,7%; 1975: +0,5%) le oscillazioni per gli investimenti previsti nel Mezzogiorno risultano alquanto più ampie (1972: +16,7%; 1973: +0,8%; 1974: -12,4°/o; 1975: -7,3%). Secondo lo studio della Confindustria, il rallentamento degli investimenti me30
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