Congiuntura e Mezzogiorno di Autori vari ::• Nonostante le continue assicurazioni provenienti da fonti politiche e imprenditoriali sul ruolo prioritario che lo sviluppo del Mezzogiorno continua a giocare in questi settori della società italiana, è abbastanza diffusa la sensazione che in realtà essi abbiano deciso di accantonare il problema meridionale per dedicarsi a sciogliere i nuovi nodi che oggi si trovano di fronte. E quando dalla vacuità delle affermazioni di principio si passa a considerare i fatti della recente vita politica ed economica ci si accorge che in effetti il Mezzogiorno attraversa oggi un pericoloso punto di svolta che minaccia di con1promettere i tempi e i modi della soluzione dei suoi problemi. Si possono riconoscere due motivi fondamentali che rendono particolarmente critica la situazione del Mezzogiorno nella presente crisi congiunturale: 1) il modo in cui l'avversa congiuntura fa sentire i suoi effetti sull'economia meridionale; e 2) la nuova linea politica emergente a sostegno delle imprese in difficoltà del CentroNord. Per quanto riguarda gli effetti della crisi economica sull'area meridionale, risulta abbastanza evidente come essi si facciano sentire in modo più intenso nella parte meno sviluppata del paese. Basta pensare ai caratteri con cui questa crisi economica si manifesta, e cioè del tradizionale equilibrio tra costi e ricavi nell'ambito aziendale, con una crescita della produttività 1nedja del sistema inferiore all'aumento del costo del lavoro. Evitando di analizzare l'origine di questo fenomeno, ci interessa piuttosto mettere in luce come esso crei una situazione più difficile per le imprese meridionali. Già in condizioni di congiuntura favorevole, queste imprese sostengono costi di produzione più alti a causa della situazione deficitaria delle infrastrutture nell'area in cui operano, a causa della minore esperier:iza imprenditoriale, della piccola dimensione degli impianti, e così via. Le imprese mer.idjonali costituiscono, in una parola, l'im- * Questa nota è stata redatta a cura di alcuni ricercatori del Centro di specializzazione e ricerche economico-agrarie per il Mezzogiorno dell'Università di Napoli. 28
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