La politica territoriale degli incentivi a gravi fenomeni di spopolamento e di depressione, e di chi, dal1' altra, temeva che una distribuzione troppo allargata di iniziative potesse risultare eccessivamente dispersiva, erano state superate dalla formulazione delle « linee direttrici di penetrazione industriale ». Tali direttrici, costituite da grandi infrastrutture di trasporto e di comunicazione (strade, autostrade, ferrovie, acquedotti, oleodotti, ecc.), già esistenti e da realizzare, avrebbero dovuto favorire - questa l'idea-base della proposta - la diffusione del processo d'industrializzazione anche nelle zone interne del Sud, valorizzando al massimo le risorse del territorio e coinvolgendo così nello svi- .__ luppo l'intera area meridionale. Tale indirizzo di fondo fu fatto proprio dalla 853 che, difatti, all'art. 8, tra le direttive di competenza del CIPE, indica al primo posto la determinazione delle « linee direttrici prioritarie per conseguire la massima penetrazione del processo d'industrializzazione nei territori esterni alle zon~ di concentrazione ». Questa impostazione si traduceva, con particolare riferimento alle iniziative di piccole e medie dimensioni, nella nuova politica degli incentivi finanziari prevista nel successivo art. 10. Per le iniziative di medie dimensioni (investimenti tra 1,5 e 5 miliardi) la localizzazione lungo le direttrici prioritarie avrebbe inciso favorevolmente (insieme all'appartenenza ai settori prioritari) nella graduazione e del contributo a fondo perduto e de] finanziamento a tasso agevolato. Quanto alle iniziative di piccole dimensioni (investimento tra 100 milioni e 1,5 miliardi) la localizzazione nelle zone più spopolate dell'interno, trovava un consistente incentivo nell'aumento del contributo a fondo perduto dal 35 al 45 per cento (più un ulteriore 5 per cento per opere infrastrutturali e l'addestramento della manodopera). Se quest 1 a speciale provvidenza non era formalmente collegata con le direttrici prioritarie di sviluppo - potendo l'iniziativa insediarsi lungo queste, come pure al di fuori - sembra indubbio che essa veniva ad insediarsi in un disegno complessivo di riequilibrio territoriale che aveva il suo perno e la sua articolata definizione proprio nelle « direttrici ». Durante la discussione della legge presso i due rami del Par.:. lamento, questo disegno territoriale aveva jncontrato un favore pressoché incondizionato. Lo stesso Ministro per il Mezzogiorno, Paolo Emilio Taviani, pochi mesi dopo l'approvazione della 853, affermava: << La nuova legge rivoluziona la graduazione degli incentivi. Questa viene commisurata· in modo ... da diffondere armonica23
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