Nord e Sud - anno XIX - n. 155 - novembre 1972

I nodi del liberalismo bellico 17 • Tutto questo non solo darà luogo a una serie di fraintendin1enti, ma alimenterà, talvolta, una scarsa coscienza storica delle matrici genuine del nostro imperfetto liberalismo, delle sue strozzature, delle sue aporie. La distinzione tra l'illuminismo da respingere, quello, beninteso, della nostra versione domestica, e l'illuminismo da accettare non sarà facilitata. E il dibattito sulle complesse implicazioni del nostro liberalismo storico rin1arrà spesso in penobra. Quegli intellettuali, poi, che accettarono del crocianesimo una facile versione edificante, con sottintesi di languido spiritualismo, si chiusero in un loro cruccio distaccato, e il tema delicato delle garanzie della libertà fu considerato un inutile rompicapo da evitare. Sopratutto, quest'ultima posizjone accreditò la tesi della reazione crociana, della restaurazione culturale, degli intellettuali. « mosche cocchiere » e via discorrando 18 • In sostanza, tanto gli illuministi o neoilluministi che i due tipi di crociani, i pragmatico-sperin1entali e i settatori dei li1npidi distacchi, si troveranno in difficoltà allorché il liberalismo dovrà trasformarsi da principio etico e da tormentata versione dottrinaria nella ideologia di una società in pieno sviluppo industriale co1ne quella degli anni '50. E se i post-illuministi di matrice crociana .:.,iriveleranno i diagnostici più duttili e gli intellettuali di più tormentata sensibilità, tuttavia anche essi non potranno sfuggire sempre all'accu a di scarsa storicizzazione del nostro tracciato culturale che si muo erà 1 ro da più parti. In realtà, un nuovo « umanesin10 » liberal , ricco di tensione morale e dì entusiasmi, accreditera spesso una mistica del liberalismo, copertura indiretta di quella n1etafisica al servizio delle istituzioni, alla quale accennavamo. Il discorso è del pari delicato per quegli intellettuali di matrice attualistica che hanno fatto propria la linea di rottura del quadro liberaldemocratico. Essi hanno finito per accettare l'interpretazione marxista di un certo tipo di impegno globale. una rim ditazione di una determinata traiettoria dell'attualismo, sollecitando così indirettamente quell'affermazione ricca di pretese, ma priva di n1otivazioni, che la cultura italiana del dopoguerra è stata marxista e gentiliana. Di fronte al difficile problema di articolare, in concreto, le garanzie della libertà, i post-attualisti non hanno discusso nessuno dei temi sui· 17 Cfr. a tale proposito il capitolo introduttivo di GIUSEPPE MARANINI, Metafisica e fisica della democrazia, in Storia del potere ìn Italia 1848-1967, Vallecchi, Firenze 1967, pp. 13-40. 18 La pubblicistica di sinistra, tranne alcuni momenti di marginale distacco, ha sempre sostenuto che la controrivoluzione dei crociani avrebbe bloccato ogni autentica ricerca delle garanzie della libertà. 115

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