Nord e Sud - anno XIX - n. 155 - novembre 1972

I nodi del liberalismo mediazione tra i settatori di una scaltrita ragione illuministica e quegli intellettuali ex idealisti, che avevano deciso di liquidare la metafisica al servizio delle istituzioni. Maturava, a questo punto, un problema fondamentale, le cui implicazioni circoleranno adeguatamente negli anni '50, estenuando quell'antifascismo di matrice liberale che ha impostato i motivi di rielaborazione della ripresa democratica del dopoguerra su di un terreno gradatamente costruttivo. Tale problema è costituito nella frattura che si è subito creata tra le buone intenzioni e la realtà. L'esigenza, in altri termini, della costruzione di uno Stato costituzional-pluralista è stata fortemente sentita come dover e ere, ma non è stata, però, verificata in un tentativo di compiutezza, con duttilità di taglio speculativo ed op ....- rativo. In altri termini, tale esig nza è stata sentita anch'essa come categoria morale, più come r alta effettual , concretamente operante. In tema, quindi, dell'inadeguatezza della cultura liberale, sia di matrice illuministica che di n1atrice ideali tica, ull'argomento complesso dell'articolazione costituzional-pluralisti a d llo Stato sarà un ten1a che dominerà gran parte del dibattito d gli a1u1i '50. Quella metafisica al servizio delle istituzioni, che era lata d nun iata nelle sue implicazioni più pericolose dagli illumini ti più tlili dagli idealisti ap rti, ha fatto, in parte, nuovamente capolino, non più al s r izio della statolatria totalitaria, come infida opertura p culativa di esigenz sinceramente liberal-democratiche che non riuscivan a trovare un centro di gravità. Molteplici sono stat le ragioni di questo nuovo tipo di 1netafisica al servizio delle istituzioni. Vogliamo ottolin ar alcun di e se, che riteniamo fondamentali. La prima di qu ste ragioni è dovuta proprio al grado di confusione della cultura di quegli intellettuali di formazione liberale che meditarono sul problema d Ilo Stato. Gli illuministi o neoillumini ti, come furono chiamati, non presero qua i mai atto d Ilo scacco che coinvolse l'illuminismo prefascista. E proposero di tornare al vecchio ordito con il distacco dell'olimpico heri diceba,nus. Di fronte ai problemi complessi di una società caratterizzata da un intenso sviluppo industriale come quella del dopoguerra, i nostri neoilluministi fecero quadrato intorno a una concezione rigidamente garantista della vita pubblica, inter-· pretando il garantismo in termini troppo formali, poco cedendo, in sostanza, alle sollecitazioni di un costituzionalismo pluralista che pure era la nuova din1ensione di qualsiasi discorso sullo Stato degli anni '50. Lo stesso errore· era stato commesso negli anni '20, quando la cultura illuministica non aveva ~aputo dare una risposta in termini elastici a 113

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