I nodi del liberalismo estrazione liberale può avvenire in due n1odi diversi. Si può assecondare il ritmo veloce di tale problen1aticità, contribuendo al gusto di un filosofare ansioso che faccia perdere del tutto i confini e che consacri definitivamente il carisma di quell'irenismo culturale che è da tempo in atto. E molti intellettuali, che hanno dimenticato del tutto o quasi del tutto la propria matrice liberale, sono da un pezzo su questa strada. Oppure - ed è questo, a nostro avviso, l'unico itinerario possibile - si può prendere coscienza del grado di problematicità della cultura liberale, per un ritorno al senso della moderazione e della ragione, per il richiamo a quel gusto della classicità che fu tanto forte in Benedetto Croce. Ma quest'ultima operazione non è semplice, perché implica il ritrovare quell'omogeneità speculativa, proprio partendo dal senso della problematicità, che gli ideali liberali hanno perso da tempo e che hanno avuto solo in rapide congiunture. Ci si trova, a questo punto, di fronte a un secondo problema. L'assecondare gli ideali che al liberalismo possono richiamarsi secondo la direzione della logica e delle distinzioni, può avvenire dopo aver preso coscienza delle diverse fratture che, negli anni '40 e '50, hanno deviato il cammino della ragione storica di matrice liberale. In altri termini, il recupero dell'omogeneità speculativa o il suo tentativo di recupero implica l'esigenza della storicizzazione. Ci troviamo, in sostanza, in una condizione particolare. Se negli anni '40 e '50, proprio per reagire a un'atmosfera culturale piatta e anchilosata, l'esigenza di approcci metodici in più direzioni favoriva quell'irenismo culturale che, nel contesto della cultura liberale, doveva poi tenere cattedra, negli ultimi anni si sente il bisogno di neutralizzare definitivamente quest'irenis1no, dopo aver preso coscienza della sostanza e della diversità dei problemi che l'hanno sollecitato. La problematicità della cultura liberale, per usare ancora una volta tale parola, viene estenuata, quindi, al massimo. Ma prendere coscienza di quest'irenismo non è facile in quanto, in un modo o nell'altro, si è coinvolti in esso, nelle sue implicazioni dirette o indirette. Così, il richiamarsi all'eredità del pensiero di Cattaneo 4, nel nome del momento positivo della cultura Haliana, per polemizzare 1nagari contro una certa interpretazione del pensiero di Croce o contro un certo modo di mandare avanti il discorso su Gentile, se può essere la misura di un'esigenza di chiarezza, tuttavia, tale quérelle, per i sottintesi polemici che cornporta, apporta oggettiva1nente argomenti all'eclettismo. Il difendere, in altri tennini, la ragione illuministica, con impli4 È questa la posizione di molti intellettuali che oscillano tra gli approdi neoilluministi e il vecchio ancoraggio idealista che non si vuol rinnegare del tutto. 103
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