Nord e Sud - anno XIX - n. 154 - ottobre 1972

Il microscopio elettronico nelle baracche nuovo Presidente, da una profonda crisi che da quasi quattro anni avviliva e contagiava tutto il nostro mondo della ricerca, a causa principalmente della vacanza al vertice che tanto è durata. Il nuovo Presidente, Alessandro Faedo, ha dimostrato di avere idee chiare e buoni propositi, che speriamo riuscirà a realizzare. Ha parlato di pieno snellimento burocratico, in modo che il pubblico denaro destinato alla ricerca trovi immediatamente impiego per i fini ai quali è devoluto, e perché cambi l'attuale sistema per il quale ancora oggi non sono stati distribuiti i finanziamenti delle ricerche in programma per il 1970. Ha mostrato di essere sensibile al problema del personale: occorre che i ricercatori abbiano una loro personalità giuridica che ne salvaguardi un'adeguata situazione economica, consenta uno sviluppo di carriera secondo i meriti e le aspirazioni e permetta la messa a frutto dei talenti di ciascuno. Per gli studiosi infine occorre cercare strumenti giuridici tali che consentano un giusto scambio fra università e laboratori esterni, fra esperienza didattica ed esperienza di ricerca, in modo che ciascun ricercatore, fin dall''età più giovane, sia in grado di « giocar bene » i propri talenti per l'utilità del paese. La ricerca scientifica non può essere esclusivo monopolio dell'università, sebbene l'università stessa sia la sede naturale dell'attività scientifica e della formazione degli scienziati. Dovranno essere create opportune strutture affinché il CNR - il cui compito principale è di finanziare e promuovere lavoro scientifico dentro e fuori l'università - diventi il mezzo per vivificare e rendere operante il nuovo istituto del « dottorato di ricerca » che la non compiuta riforma universitaria aveva già chiaramente indicato. Si debbono favorire gli scambi fra attività didattica nell'università e attività di ricerca negli atenei e fuori. Poi ci saranno i grandi temi di attività programmata per le ricerche applicative che il Parlamento ed i ministeri competenti dovranno indicare e che il CNR autonomamente e responsabilmente dovrà portare avanti. Il LIGB, nato nel 1962, fu il primo organismo dell'area di ricerca napoletana realizzata dal CNR. Il suo fondatore, e direttore sino a quattro anni fa, Adriano Buzzati-Traverso, nel suo rapporto, compiuto poco prima di andar via, ha spiegato perché si è fatto il LIGB. Sul finire degli anni cinquanta risultava ormai chiaro che la biologia molecolare, nata dalla felice confluenza della genetica con la biochimica e la biofisica, era destinata a trasformare profondamente le prospettive ed i metodi di lavoro della biologia. La scoperta della struttura dell'acido deossiribonucleico, il DNA, della sua funzione nella sintesi delle proteine, ed i segni, allora ormai evidenti, che le caratteristiche di questi due gruppi di macromolecole natur~li (gli acidi nucleici e le proteine) dovevano es95

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