Nord e Sud - anno XIX - n. 154 - ottobre 1972

Scipione Caccuri l'applicazione dello Statuto nella maggior parte dei casi costituiva una pura formalità. È invece necessario modificare l'organizzazione del lavoro rendendolo umano, nel senso che l'operaio deve conservare la sua personalità. Molto importante sarà certamente la creazione delle Unità Sanitarie, che dovranno comprendere anche il servizio di Medicina del Lavoro (Bentivegna e Marroni), e trattandosi di Enti pubblici, ad esse potrà quindi essere affidato dai datori di lavoro il controllo delle assenze. Il medico del lavoro, che ha conoscenza dell'attività a cui si dedica H suo paziente, potrà in piena coscienza valutare l'esistenza o meno del danno, e quindi ammettere o negare l'esistenza del processo morboso. Le condizioni di lavoro in questi ultimi anni sono certamente molto n1igliorate; così le ore di lavoro settimanali sono diminuite negli Stati Uniti da 42 nel 1948 a 38; in Germania da 48,1 a 43,3, e cioè anche in Inghilterra, in Francia, in Russia e in Italia. Ma non basta. È indispensabile che si pensi ai ritmi, alla monotonia, al lavoro parcellare ecc. di cui innanzi si è parlato. E per il lavoro a catena, si è potuto ottenere in base ad accordi sindacali un aumento delle pause in minuti in alcune industrie. Occorre anche che le condizioni ambientali vengano migliorate .. e si dovrà cercare di rendere meno dannosi polveri, gas, fumi, rumori, vibrazioni ecc. E a ciò molto potrà contribuire l'azione delle rappresentanze dei lavoratori, prospettata nel 2° comma dell'art. 9, di cui già innanzi si è parlato. Però, per una migliore organizzazione della fabbrica, è necessario che si applichino largamente i principi « ergonomici »; ciò implica un impegno di tecnici che non debbono essere soltanto ingegneri, ma specialmente medici del lavoro. Come ha ben scritto Grandjean, l'ergonomia è una scienza interdisciplinare, di cui fanno parte, fra l'altro, la fisiologia e la psicologia del lavoro. Il n1edico, quindi, potrà dare delle indicazioni precise al riguardo e adattare il lavoro all'uomo, e non viceversa, come si è fatto per il passato. È indispensabile che siano ben studiati i posti di lavoro, gli utensili, le macchine, gli orari, l'ambiente ecc., perché possano essere adattati all'uomo lavoratore, evitando l'insorgenza di processi morbosi. Ed è indispensabile, secondo Bergami, determinare non tanto il livello lavoro ed il livello riposo delle varie funzioni fisiologiche, che subiscono delle modificazioni durante un'attività lavorativa, ma qual è il limite mas,sin10 che potrà raggiungere quella tale funzione, senza che ciò sia causa dell'ist~tuirsi di alterazioni patologiche. Ciò potrà ottenersi, considerando « ergonomicamente » le varie attività lavorative. Bisogna, pertanto, che le industrie siano strutturate su 92

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