Statuto dei lavoratori e 1nedicina lato fra un minimo del 9,1% a un massimo del 33,1%. Nei primi sette mesi del '71 inceve ha oscillato fra un minimo del 32,59,u a un massimo del 48,5%. Soltanto nel gennaio del '68 e in quello del '71 la percentuale è stata più bassa del 33,1% nel primo e del 34,5% nel secondo. In un'altra industria in cui è stato possibile paragonare l'andamento del primo semestre '70 e del primo semestre '71, si è potuto notare che nel primo l'assenteismo per malattia è stato del 10,50% e nel secondo del 10,44% quindi i dati sono più o meno uguali. In un'azienda del Porto di Napoli con lavoro di deposito, carico e scarico -di cereali, prodotti congelati etc., con una forza variabile da 7.746 a 6.500 soggetti, si è notato che paragonando l'assenteismo nei dive:rsi mesi degli anni antecedenti e successivi allo Statuto si è avuto un incremento nel giugno '70, per un massimo del 5%. Instabilità della mano d'opera, assenze e fatica esprimono un malcontento latente del personale e une caduta del suo morale. Nei servizi molto faticosi, l'assenteismo salutario episodico è una specie di difesa naturale dell'individuo. L'assenteismo è anche considerato come fuga dal lavoro (Giugni) o una fuga dalla realtà, meno remunerativa della 1nalattia (Maugeri). E Odescalchi ritiene trattarsi di assenteismo da difesa; e secondo Berlinguer hanno grande importanza i fattori psicofisiologici. Ma non può certamente rappresentare un elemento di soddisfazione per l'operaio che, allontanandosi dal lavoro, ha la coscienza, se non è affetto da una chiara sindrome morbosa, di agire contrariamente ai suoi stessi principi di moralità. Giorgio Bocca, in una serie di articoli pubblicati sul « Giorno » ( dal dicembre 1970 al febbraio 1971), ha rilevato che l'assenteismo nelle fabbriche è dovuto essenzialmente al fatto che « non si crede nel Javoro come condanna biblica e neppure nel lavoro come prova di virtù calvinistica ». Fino a qualche tempo fa i valori della civiltà industriale erano accettati dagli stessi lavoratori. E si opponeva, da parte degli operai più duri, alla declinata. moralità borghese una ferrea moralità proletaria basata su solidi principi: disciplina, onestà, attaccamento al lavoro ben fatto ecc. Attualmente, specie da parte dei giovani, tutto ciò è contestato. E l'assenteismo costituisce un segno di crisi più va1:;ta e profonda. Differenti sono le opinioni degli operai sull'assenteismo ma tutti sono di accordo nel ritenere che il fenomeno è collegato alla « società del benessere », cioè alla società industriale avanzata. Per combattere !"assenteismo non è sufficiente, anzi direi è controproducente, il controllo fiscale della malattia che anche prima del91
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