Statuto dei lavoratori e 1nedicina sionali, ha grande importanza la fatica, cioè quel complesso di fenomeni che insorge allorché, nello svolgimento di un'attività sia fisica che psichica si oltrepassano alcuni limiti, che variano secondo gli individui e l'ambiente in cui si opera. La fatica è considerata un fenomeno fisiologico normale, che può diventare patologico (Catheart). Inizialmente, insorgendo una particolare sintomatologia, il soggetto è in grado di interrompere la sua attività, prima cioè che si manifestano fenomeni che denotano una diminuzione e perfino l'abolizione del potere funzionale degli organi. Si tratta, in sostanza, secondo le attuali concezioni, di· un processo di feed back, cioè di un'azione in ritorno per cui lo sforzo viene moderato e l'attività regolata. Certamente l'insorgenza deJla fatica è subordinata ad alcuni particolari fattori, fra cui importanti quelli costituzionali. Infatti, mentre alcuni soggetti, specie se a muscolatura poco sviluppata, debbono interrompere il loro lavoro dopo un certo tempo, per l'insorgenza di uno stato di disagio, altri invece possono persistere nella loro attività senza alcuna sofferenza. Né è possibile stabilire, mediante un test, quando comincia la fatica, essendo numerose le varianti di detto fenomeno. Nella fatica si ha una « difficoltà subiettiva o obbiettiva ad effettuare lo sforzo» (Sivadon e Arnie!). Dopo un lavoro intenso, di varia durata, insorge la fatica acuta. Anche l'attività psichica subisce delle alterazioni, e si hanno modifiche dell'umore, dall'euforia alla noia, e perfino al disgusto, oltre a turbe dell'attenzione e della percezione. Tutti questi disturbi scompaiono col riposo. Se lo stato di fatica costituisce la norma per il lavoratore, allora si può produrre la fatica cronica che è caratterizzata da astenia, anemia, diminuzione dell'appetito, deperimento generale, arteriosclerosi, precoce invecchiamento, dispnea da sforzo, tachicardia, labilità della pressione arteriosa, cefalea, algie specie dorsali. In queste condizioni, non soltanto si ha una produzione mediocre, ma c'è maggiore predisposizione agli infortuni ed alle malattie. La fatica contribuisce certamente a creare uno stato di nevrosi, che non è un'affezione di tipo organico particolare, ma un insieme di turbe, apparentemente legate alle condizioni di lavoro, e all'ambiente industriale, e generalmente svelate in occasione di lavoro; più frequente nell'ambiente urbano che in quello rurale, e nell'ambiente industriale · pit1 che in quello artigianale. · Esistono fattori costituzionali che ne facilitano l'insorgenza, e delle situazioni par~icolari, specie il contatto con sostanze tossiche. Se l'ambiente dell'industria dà un senso di sicurezza, il lavoratore vi si abitua, per cui il lavoro, in tal caso, diventa meno penoso e più fa87
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