Nord e Sud - anno XIX - n. 154 - ottobre 1972

Le riforme di premessa È venuto ora il 1nomento di accennare alle riforme. E soprattutto a quelle riforme di carattere sociale che il paese sta aspettando da parecchi anni. È bene dire subito che queste riforme potranno essere impostate e portate avanti solo se e quando la ripresa economica - capace di fornire gli incrementi di reddito mediante i quali saranno rese disponibili le risorse necessarie - diverrà una realtà. Ed è bene dire anche che la ripresa economica sarà possibile soltanto se si stabilità un clima politico-sindacale più sereno e più stabile,· e se, in questo nuovo clima, si adotterà una legislazione « temporanea », mirante a sfruttare gli elementi di forza che il paese possiede ancora ed a dare l'avvio a provvedimenti di più ampia portata. Pertanto, se l'obiettivo primario, in questo momento, non può essere che quello del superamento dell'attuale fase di bassa congiuntura, proprio ora, e proprio perché, ci piaccia o no, la realtà ci impone una battuta d'arresto, è necessaria una pausa di ripensamento, prima di tutto in sede politica, per sottoporre le impostazioni fin qui adottate ad un approfondito esame critico. E naturalmente per gettare le premesse idonee a far sì che, il giorno in cui l'alta congiuntura apparirà nuovamente, si possa dare l'avvio a quei programmi organici a medio e lungo termine, che appaiono sempre più indispensabili. In questo quadro, possiamo parlare di due ordini di riforme: quelle di « premessa », che è necessario realizzare per rendere possibili le altre, e quelle destinate a trasformare in profondità il tessuto socio-economico del nostro paese. Il discorso, a questo punto, si complica ancora, e richiede qualche ulteriore precisazione. Il periodo che oggi stiamo attraversando può essere considerato un periodo di « accelerazione della storia ». Le scoperte tecniche e scientifiche si susseguono, i rapporti politici ed economici fra gli Stati si infittiscono, le esigenze sociali si accrescono e si moltiplicano. In un periodo simile non si può ragionare, in termini di tempo da impiegare, con gli stessi criteri del pa.ssato. Anche del passato recente. È necessario ragionare in termini di rapidità, di tempestività, di aderenza al continuo mutare delle situazioni reali. Ma·, per fare ciò, è necessario disporre degli ·strumenti - sia concettuali che operativi - adatti, e noi disponiamo solo in misura limitata di tali strumenti. D'altra parte, alcuni progtan1mi, per le loro esigenze tecniche, richiedono tempi di attuazione, e in taluni casi anche di preparazione, piuttosto lunghi. Bisogna riconoscere che non è certo age31

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