Nord e Sud - anno XIX - n. 154 - ottobre 1972

L'autunno sindacale sindacale diretta al controllo e alla modifica dell'organizzazione del lavoro in quanto una mobilità professionale sottoposta alla contrattazione e al controllo collettivo dei lavoratori costituisce un punto essenziale dell'inquadramento unico. Per il passaggio tra categorie vengono formulate due alternative di cui una basata sui criteri di professionalizzazione e un'altra che propone almeno un passaggio automatico per anzianità nelle categorie più basse. In questo primo punto si richiede anche il riconoscimento di 150 ore retribuite ogni tre anni da utilizzare per studio e formazione professionale. Sul secondo punto si richiede un aumento retributivo in misura uguale per tutti nel tentativo anche di ridurre lo « sventagliamento parametrale » nei limi.ti di 100-200. L'inquadramento unico implica poi la mensilizzazione del salario e infine per la garanzia del salario si avanzano due possibilità: nella prima si richiede una revisione generale di comune accordo con tutte le altre categorie; nella seconda si propone di affrontare il problema in sede di rinnovo del contratto di categoria. Sull'orario di lavoro si punta soprattutto al consolidamento delle 40 ore settimanali su 5 giorni da estendersi anche ai lavoratori discontinui. Per quanto riguarda gli altri punti c'è da dire che si richiede la parità piena operai-impiegati, maggiori controlli sull'ambiente di lavoro e, infine, per quel che riguarda gli appalti si chiede la loro abolizione con l'assunzione diretta dei lavoratori nell'organico dei lavoratori dell'azienda committente od eventualmente un trattamento economico e normativo corrispondente a quello dell'azienda appaltante. Un paragrafo a parte viene dedicato nel documento sindacale alle piccole fabbriche. Partendo dalla premessa che l'obiettivo del sindacato è la parità di trattamento tra i lavoratori occupati in aziende di dimensioni diverse e tenendo conto del fatto che nel mercato finanziario e nelle varie misure di politica economica esiste una discriminazione a danno delle piccole imprese, discriminazione che poi queste imprese tentano di recuperare attraverso salari più bassi e peggiori condizioni di lavoro, si prende in considerazione l'eventualità di un diverso scaglionan1ento degli oneri derivanti dal rinnovo contrattuale per ]e aziende con un numero di occupati in~ feriore a 100 e nel conterr1po si suggerisèono alcuni « traguardi specifici » che si pensa di possibile raggiungimento. Questi sarebbero: · 1) abolizione dei massimali per le contribuzioni con redistribuzione degli oneri tra le in1prese di diverse dimensioni; 2) definizione di tariffe di approvvigionamento dell'energia al fine di perequare 1 19

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