Autori vari pegnate nel rinnovo del contratto, quale appunto quella dei metalmeccan1c1. L'unità sindacale è stata ritenuta per un certo tempo a partire dal 1969 come finalmente possibile tanto è vero che nell'autunno scorso l'ultin1a assemblea unitaria dei Consigli generali della CGIL della CISL e della UIL, svoltasi a Firenze il 22-24 novembre 1971, aveva stabilito che entro il 21 settembre di quest'anno avrebbero dovuto aver luogo i congressi di scioglimento delle attuali Confederazioni e che entro il febbraio 1973 si sarebbe dovuto convocare il « congresso costituente » per dare vita alla « nuova organizzazione sindacale unitaria dei lavoratori italiani ». In parte anche con1e riflesso della mutata situazione politica di cui si è già detto, gli impegni di Firenze non sono stati mantenuti. Ha cominciato infatti a tirarsi indietro la UIL seguita dopo dalla CISL; alla fine alla CGIL non è rimasta altra scelta che quella di prendere atto della non disponibilità delle altre centrali sindacali per un'organizzazione unitaria dei lavoratori. Non è rimasto altro a questo punto, per evitare di tornare ad una situazione di maggiore divisione di quella preesistente all'inizio del tentativo di riunificazione, che ripiegare su una « Federazione delle Confederazioni e delle loro strutture orizzontali e verticali » da intendere come soluzione transitoria (fino a quando?) sulla via dell'unità organica che rimane sempre l'obiettivo finale. Per quanto riguarda infine la situazione economica non c'è molto da aggiungere alle analisi che da tutte Je parti vengono avanzate e che mettono in rilievo la particolare gravità del momento. È da oltre due anni che l'Italia si trova in una fase di depressione e al momento non si vede alcuna via d'uscita; in più, rispetto alle analisi relative alla situazione come si presentava nel periodo precedente le vacanze estive, c'è da sottolineare la particolare gravità del notevole aumento dei prezzi di quasi tutti i beni nei quali i lavoratori spendono gran parte del loro reddito; né d'altra parte sono rassicuranti le vicende monetarie internazionali con le voci, a volte anche inesistenti, che danno per imminente la svalutazione della lira. È vero che sinora tali voci sono state sempre smentite dalle pubbliche autorità, ma la precarietà della situazione monetaria internazionale non autorizza certo l'ottimismo. ·Tenendo conto dei vari aspetti della situazione generale del Paese alla vigilia del rinnovo contrattuale non si fa eccessivo sforzo nel prevedere un autunno dalle caratteristiche simili a quello del 1969 definito come si ricorderà « autunno caldo ». A questo propo16
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