Nord e Sud - anno XIX - n. 154 - ottobre 1972

Claudia Vinciguerra l'assetto delle carriere. Finiamo rapidamente con l'essere tutti direttori di ricerca: ma chi dirigiamo? Dobbiamo aspettare. che muoia qualcuno per prendere il suo posto; oltre non si va. Ci vuole un regolamento unico, dobbiamo essere tutti uguali, equiparati all'Università. Quelli che avevano un contratto annuale, e dopo potevano essere sbattuti fuori, come erano in grado di raccogliere i frutti del loro lavoro dopo solo un anno? Da qui deriva il senso di insicurezza dei ricercatori in Italia. Le categorie più basse poi hanno una carriera ancor più breve: i tecnici arrivano ad un massimo di 180.000 lire al mese, i periti chimici ad un massimo di 240-250. Ci sono quindici mensilità, è vero, ma è meglio abolirle ed equipararci in tutto all'Unìversità. Il CNR è in attivo: a fine anno si riprende quello che non è stato speso; nel '72 utilizza i fondi stanziati nel '71. .. Noi vorremmo che questo diventasse un vero mestiere - non più soffocato dall'ondata di snob e dilettanti - mentre è ancora una cosa aleatoria. Anche la pubblica opinione è scarsamente informata sui ricercatori, generalmente considerati o degli scienziati folli, o dei contestatori, o dei genii che non hanno bisogno di soldi. Certo, considerato dal di fuori il mio lavoro attuale, ad esempio, può persino sembrare ridicolo e comunque alienante, se si pensa che io prendo le mosche vergini le faccio accoppiare e poi tolgo i testicoli ai maschi... Ci sentiamo anche dire che la biologia molecolare è un articolo di lusso, non si sa se il nostro paese può permettersela, che abbiamo bisogno piuttosto di tecnologia applicata. Ma allora si decidano, ci dicano qual'è l'orientamento, quale il futuro dei ricercatori italiani... ». Sicurezza, carriera, alienazione, livelli di -retribuzione, regolamento interno, contratto stabile, ecc. Sono i discorsi di sempre e di tutti in una società nella quale si rifugge dalla scelta del rischio e nella quale l'individuo aspira ad appiattirsi nella categoria. C'è anche una categoria di ricercatori. Ma quanto emerge dalla nostra rapida inchiesta, anche retrospettiva, sulla crisi del LIGB, è il tentativo di risanare le ferite della contestazione. e di riprendere il cammino, di ricollegarsi alle premesse e alle promesse che furono all'origine dell'iniziativa e che dettero buoni risultati nei primi anni. Al centro della questione, tuttavia, un problema che investe la responsabilità di autorità nazionali, regionali, comunali: una sede funzionale e degna. Subito. E su questo richiamiamo l'attenzione del Ministro per la Ricerca scientifica, della Cassa per il Mezzogiorno, del Presidente della Regione e del Sindaco di Napoli. CLAUDIA VINCIGUERRA 104

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